Prodotto dalla mente di Takaya Kagami e dalle mani di Yamato Yamamoto termina oggi l’anime “Owari no Seraph” seguito in streaming sulla piattaforma legale Vvvvid.
La storia inizia con la decimazione della razza umana per via di un misterioso virus, che sembra ignorare i bambini, e l’entrata in scena dei principali antagonisti della serie, i vampiri, che approfittando della situazione creatasi per prendere sotto il loro controllo i bambini rimasti, con il solo scopo di allevarli per cibarsi del loro sangue.
All’interno della città “protetta” dai vampiri, quartier generale di quest’ultimi, facciamo conoscenza del protagonista, Yuichiro Hyakuya che vive assieme ad alcuni orfani e che passa le giornate sognando di sconfiggere i vampiri e riconsegnare il mondo all’umanità.
Durante un tentativo di fuga, il gruppo di orfani viene intercettato da un nobile vampiro e viene sterminato, ad eccezione del protagonista che riesce invece a fuggire e tornare alla “civiltà” grazie al fortuito incontro con la milizia umana; da li inizierà il suo addestramento per far parte dell’armata giapponese, in possesso di armi demoniache in grado di sconfiggere la forza vampirica e cercando di superare il trauma della perdita dei compagni.
Co-protagonista della serie è Mikaela Hyakuya, miglior amico di Yuichiro, nonché ideatore del piano di fuga andato poi in malora che, morto sotto gli occhi dell’amico, tornerà più avanti nelle vesti di vampiro.
Per quanto riguarda la qualità dell’opera, è tutto da prendere con le pinze: sembra il classico shonen dal protagonista tsundere che brama il potere per sconfiggere il male; un altro difetto possiamo trovarlo nell’opening che sembra rivelare più del necessario.
Per alcuni potrà sembrare pesante come giudizio, ma lo consiglierei solo agli appassionati del genere shonen e dark fantasy in quanto non si è chiaro dove l’autore voglia andare a parare: gli elementi quali l’apocalisse, i vampiri, i demoni, le armi incantate, la scuola segreta, sembrano essere piazzate a casaccio per riempire un vuoto.
I disegni sono decenti, anche se in alcuni momenti sembra di abbandonare la prospettiva e di entrare in un mondo piatto, e forse qualche dettaglio in più sui visi dei personaggi non avrebbe guastato.
La caratterizzazione dei personaggi è alquanto piatta, nulla che non si sia già visto altrove.
In sintesi un anime dalla trama molto generica e personaggi stereotipati che non annoia, ma nemmeno impressiona.
Giulio Ciambrone