Yῡrei, i fantasmi della tradizione giapponese

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Il fulcro del Giappone non sono solo anime e manga, esso infatti è anche un Paese con una grande vastità di tradizioni, leggende e cultura che, ancora in tempi moderni, riescono ad avere molta influenza nella vita della popolazione. Di particolare interesse è il loro rapporto con il mondo dei morti, impregnato di usanze e credenze e, al tempo stesso, pieno di caratteri soprannaturali.


Scopriamo, per questa sesta #NerdHorrorNight, chi sono gli yūrei. 


Simili alle leggende occidentali, gli yūrei sono i fantasmi della tradizione nipponica, i quali sono incapaci di abbandonare il mondo dei vivi per raggiungere l’aldilà.
Secondo le credenze giapponesi, tutti gli uomini hanno un reikon, ovvero l’anima; quando si muore, lo spirito deve attendere il funerale per poter passare dall’altra parte. La cerimonia deve essere svolta nella maniera appropriata, in modo tale che la persona defunta diventi la protettrice della famiglia. Tuttavia, in caso di morti improvvise e violente, se i riti funebri non sono stati celebrati, o se lo spirito è trattenuto sulla Terra per motivazioni emotive, il reikon può trasformarsi in yūrei, ed entrare in contatto con il mondo fisico impossessandosi di oggetti, posti o, addirittura, persone.

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Un tempo, la tradizione attribuiva ai fantasmi un aspetto umano. Quando, nel periodo Edo, si diffuse il gioco del Hyakumonogatari Kaidankai, cioè il raccontare a turno storie dell’orrore, come ci capita di vedere spesso in anime e manga, iniziò a diffondersi l’aspetto tipico di uno yūrei:

– Gli spettri giapponesi indossano, di solito, una grande veste bianca simile al kimono funerario del periodo Edo, caratteristica che rimanda molto alla concezione occidentale di spirito.
– Gli yūrei hanno, di solito, lunghi capelli scompigliati; si credeva, infatti, che i capelli continuassero a crescere dopo la morte.
– Le mani del fantasma sono cadaveriche e penzolano in avanti con i gomiti all’altezza dei fianchi. Inoltre, manca loro la parte inferiore del corpo e fluttuano nell’aria.
– I fuochi fatui sono parte integrante degli yūrei, fiammelle dalle tetre tonalità blu o viola che accompagnano in coppia lo spettro.

Esistono varie tipologie di fantasmi nipponici, tra cui gli Onryō, spiriti vendicativi che tornano a perseguitare chi li ha maltrattati in vita; i Jibakurei, spettri di persone morte suicide che infestano un luogo in particolare; le entità dei bambini, i Zashiki-Bokko, che, di solito, sono dispettosi.

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Come si possono scacciare gli yūrei? Dipende da molti fattori, principalmente dal tipo di fantasma. Generalmente vengono mandati nell’aldilà celebrando i riti funebri o risolvendo il problema emotivo che li tiene legati al mondo dei vivi. Ma è più complicato di così; se, per esempio, ci si trova di fronte a un Onryō, bisogna ricorrere a degli esorcismi, dei quali possiamo trovare varianti nelle religioni shintoiste e buddhiste.
La figura dello spettro giapponese è molto simile alla concezione che si ha in Occidente delle entità ultraterrene. Si può notare, però, come il Paese del Sol Levante, a differenza degli occidentali, attribuisca molte più credenze e tradizioni, sfaccettando anche una figura, ormai molto diffusa ma mai molto approfondita, come quella del fantasma.

                                                                                                                               Paolo Gabriele De Luca

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