[#Nerd30Consiglia] Honey And Clover

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Rieccoci con il consueto appuntamento dei consigli anime di Nerd30.

Questa volta parleremo di Honey & Clover, anime in 36 episodi (una serie da 24 e una da 12) prodotto da studio J.C. Staff tratto dall’omonimo manga di Chika Umino, autrice famosa per Un marzo da leoni, opera il cui adattamento anime è tutt’ora in corso, anche questo consigliatissimo.

Honey & Clover è un manga che rientra nel target josei, quindi dedicato ad un pubblico femminile adulto (corrispettivo femminile di seinen).

LA TRAMA

Yuta Takemoto, Takumi Mayama e Shinobu Morita sono tre giovani studenti che vivono insieme in un palazzo fatiscente. Iscritti presso una scuola d’arte, fanno una vita piuttosto modesta (non hanno ad esempio neanche la doccia in casa), ma trovano sempre il modo di gioire della propria esperienza (ognuno di loro in effetti sembra essere dotato di un grosso talento artistico).

Un giorno il professore Shuji Hanamoto presenta loro sua nipote Hagumi “Hagu” Hanamoto. Morita dichiara subito il suo amore per la tenera fanciulla (che molti scambiano per una bambina) anche se a volte si comporta in un modo piuttosto strano e bizzarro, per non dire da maniaco, mentre Takemoto non lascia trapelare i suoi sentimenti e tende a comportarsi da amico con la ragazza, che dal canto suo non dimostra particolare interesse per i due.

Il gruppo inoltre include anche Ayumi Yamada, una delle più belle e corteggiate ragazze della scuola, maestra nella creazione di vasi e oggetti in creta, innamorata perdutamente di Mayama, il quale però è l’unico a non volere il suo amore. Il ragazzo infatti è a sua volta innamorato di una donna più grande con cui lavora, Rika Harada, la quale lo allontana per non urtare i suoi sentimenti. Il gruppo attraversa varie vicissitudini, ma con il passare del tempo i vari legami al suo interno non subiscono cambiamenti, nonostante i vari componenti affrontino ognuno un proprio cammino personale. (fonte Wikipedia)

IL COMMENTO

Honey & Clover si potrebbe sintetizzare con una sola e semplice parola: 

…sentimento…

Durante la visione dell’anime si ha la sensazione di respirare vita vera, ricca di momenti belli e momenti brutti, tutti con un’importanza equivalente per la crescita dei personaggi. Un fiume in piena che travolge lo spettatore, ma lo fa con acque calme e piacevoli. Non si può fare altro che abbandonarsi alla corrente e vivere quello che vediamo sullo schermo.

La vera forza di Honey & Clover sta nell’immergere totalmente lo spettatore nello stato d’animo dei personaggi, che diventano familiari dopo pochissimi episodi. Si ride e si soffre con loro, quasi come se lo spettatore facesse parte della narrazione, questo grazie ad una gestione delle caratterizzazioni veramente incredibile, cosa che la Umino non perderà neanche con Un marzo da leoni. Utilizzando la tecnica della voce narrante in prima persona (spesso quella del protagonista), la mangaka riesce a sviscerare ogni stato d’animo dei personaggi, offrendoci il loro punto di vista in relazione ai loro sentimenti, che sono quasi onnipresenti nella narrazione.

In un certo senso i sentimenti sono importanti come l’aria che respiriamo, sono un carburante senza cui una persona non riuscirebbe a vivere, sono la motivazione che sta dietro ad almeno metà delle nostre scelte.

I PERSONAGGI

Takemoto può essere considerato il protagonista della storia, quello su cui la nostra Umino si concentra maggiormente, ma riesce ogni volta a spostarsi sugli altri personaggi quasi in punta di piedi, riuscendo a costruire una narrazione spezzettata ma incredibilmente compatta. Il nostro protagonista cresce episodio dopo episodio, spinto dall’amore per Hagu, ma anche dalla ricerca del suo posto nel mondo. In particolare risulta interessantissimo il suo percorso di accettazione nei confronti del nuovo compagno della madre, entrato nella sua vita tempo dopo la morte del padre.
Morita è un personaggio assurdo, che scompare per interi episodi per poi tornare a farti capire che ne sentivi la mancanza, nonostante sia il rivale in amore del nostro protagonista. Il classico personaggio che vorresti in ogni compagnia, quello che riesce a risollevare il morale del gruppo con il suo essere bizzarro e infantile, ma che nasconde un passato triste che verrà sviscerato soprattutto nella seconda stagione.

Mayama è un altro personaggio eccezionale, innamorato di una donna più grande in modo quasi assoluto, anch’esso alla ricerca del suo mondo. Insieme a Yamada è protagonista di una delle scene più commoventi dell’intero anime.

Yamada è la bella ragazza della situazione, corteggiatissima da tutti, ma innamorata di Mayama. Nell’anime assisteremo alla sua sofferenza di non essere ricambiata, ma nonostante tutto al non voler rinunciare al proprio amore, che in un certo senso è una parte importantissima della sua intera esistenza.

Hagu è questa piccola ragazza con una grande talento creativo, che in diverse occasioni lascia intendere di avere la capacità di imprimere nella sua mente qualsiasi immagine, che poi andrà a riprodurre tramite il disegno o la scultura. Un personaggio interessantissimo, come lo è il suo rapporto con il prof. Hanamoto, una sorta di padre per lei. Su Hagu si concentra in particolare la bellissima parte finale dell’anime.

Anche i personaggi secondari risultano molto interessanti e funzionali alla trama.

Nell’anime non mancano i siparietti comici (soprattutto quando entra in azione Morita), che non risultano mai fuori luogo, ma riescono a potenziare ulteriormente lo stato di immersione emotiva in cui si trova lo spettatore.

COMPARTO TECNICO

Per quanto riguarda la tecnica non abbiamo sicuramente un anime sensazionale, ma ogni cosa è funzionale alla trama. Il character design è in linea con quello della Umino, quindi estremamente particolare per quanto riguarda i lineamenti del viso, offrendo una vasta gamma espressiva, fondamentale in un anime che fa dello stato d’animo dei personaggi il suo punto di forza. Le animazioni sono quindi per lo più legate ai movimenti del viso, mentre sono abbastanza statiche per il resto del corpo, ma non essendo un anime di combattimento possiamo anche passarci sopra. La regia è di ottima fattura, soprattutto quando si tratta di lasciare spazio alla voce narrante e agli sguardi dei personaggi, entrando in una sorta di sospensione della realtà che rende il tutto ancora più immersivo. Musiche eccezionali, malinconiche, struggenti, allegre, forse poco varie, ma azzeccatissime in ogni scena in cui compaiono.

IN CONCLUSIONE

Honey And Clover è una perla imperdibile, uno di quegli anime che ti fanno essere felice di amare l’animazione. A fine visione sentirete la mancanza di questi personaggi, vi verrà voglia di augurargli il meglio, quasi come se fossero dei cari amici.

Antonio Vaccaro

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