Settembre segna sempre l’inizio di un nuovo anno. Non Gennaio, Settembre. Tutto quello che avevate ponderato durante l’estate, tutte quelle idee rimaste in sospeso, adesso sono lì a chiedervi il conto.
E visto che siamo in tema di buoni propositi, con l’inizio di un nuovo anno perché non imparare una lingua?
Non stiamo parlando del tedesco o dell’inglese (sempre bene accette), ma di tutte quelle lingue inventate che popolano il mondo del cinema, dei libri, dei videogiochi, insomma tutto quello che piace ai nerd.
Per chi non lo sapesse, le cosiddette lingue “artificiali”, cioè tutte quelle create appositamente da una o più persone e che non si sono sviluppate in modo autonomo nelle culture popolari, creano un universo quasi sconfinato, così grande da richiedere una vera e propria classificazione a seconda del contesto in cui sono state progettate. Tale classificazione contiene tre macrocategorie:
lingue artistiche, nate per essere usate nelle opere letterarie, musicali, teatrali e in qualunque espressione, appunto, artistica;
lingue ausiliarie internazionali, create per affiancare le lingue ufficiali degli stati e dei continenti (come l’esperanto per l’Europa);
lingue logiche, usate in campo filosofico.
A noi interessa la prima categoria, che già di per sé rappresenta una buona fetta di tutto il gruppo. Ovviamente non è possibile descrivere (né nominare) tutte le lingue artistiche esistenti, qui ci proponiamo di parlare solo di alcune, tra le tante famose, che ogni nerd dovrebbe conoscere.
Neolingua – “1984”, George Orwell
Creata dal genio Orwell in uno dei suoi migliori romanzi, 1984, la Neolingua è senza dubbio una delle più importanti lingue inventate nell’universo letterario. Lo stesso autore vi dedica un’ampia sezione nel libro per spiegarne regole e soprattutto finalità. Questa lingua, infatti, si caratterizza per essere la base su cui si poggia il regime dittatoriale imposto dal partito Socing: attraverso un pauroso impoverimento del lessico, perpetrato introducendo l’uso di monosillabi e di parole contratte, ogni cittadino non ha più la possibilità di esprimere pensieri e concetti profondi, limitando la comunicazione e, di fatto, impoverendo anche la mente dell’uomo.
E una mente “povera” è una mente molto facile da controllare e manipolare..
Klingon – Star Trek
Forse la più celebre, il Klingon è la lingua per eccellenza dell’universo di Star Trek. Inventata da James Doohan nel 1979 e poi codificata dal glottoteta Marc Okrand nel 1984, il Klingon possiede una struttura grammaticale Oggetto – Verbo – Soggetto , quindi invertita rispetto a quella “umana”. Poiché è entrata nell’immaginario collettivo come una delle lingue nerd per eccellenza, esistono tutorial, corsi , scuole e persino opere letterarie tradotte. Tuttavia l’apprendimento non è affatto semplice, da un lato perché è molto raro trovare persone che lo parlino in modo fluente e con cui esercitarsi (non è propriamente una lingua usata nella vita di ogni giorno..) e dall’altro perché è un linguaggio nato per dar voce al popolo dei Klingon, gente belligerante e prepotente, per cui ha molte espressioni belliche ma poche usabili nella quotidianità.
Quenya – “Il Signore degli anelli”, J.R.R. Tolkien
Il Quenya è una delle lingue principali del mondo di Arda creato da Tolkien nel suo capolavoro, Il Signore degli Anelli. Ideato nel 1912, il Quenya, lingua degli Elfi Noldor e Vanyar , non ha mai smesso di subire aggiunte e sviluppi fino alla morte di Tolkien stesso: la mente prolifica dello scrittore inglese, infatti, non si è mai arrestata nel lavorare su questo complesso linguaggio, scrivendo numerose opere, ancora oggi inedite. Tutto questo ha portato miriadi di studiosi a provare, senza successo, a costruire una grammatica e un lessico ufficiali, tali da poter riconoscere il Quenya come una vera e propria lingua, ma tuttora, proprio per i numerosi scritti ancora non pubblicati e per la mancanza di fonti complete, non è stato possibile . Rispetto al Klingon, inoltre, il Quenya si presenta come più che adatto alla comunicazione poiché ricco di espressioni e vocaboli utilizzabili nella quotidianità. Per chi fosse interessato, il web è pieno di risorse per imparare l’elfico, così come troverete facilmente libri e manuali al riguardo.
Mando’a – Star Wars
Lingua ufficiale dei Mandolariani, popolo cosmopolita alleato dei Sith, il Mando’a è una delle principali lingue di Star Wars. Sulla sua origine rimangono dei dubbi poiché non ha una vera e propria radice, ma è comparsa in diversi momenti a partire dal videogioco Star Wars:Knight of the Odl Republic, per poi svilupparsi nei libri relativi alla serie Republic, fino a essere effettivamente connotata dalla glottologa Karen Traviss.
Il Mando’a è una lingua essenzialmente parlata, tanto che non esistono fonti scritte. Questo la rende poco appetibile per i fan che non sarebbero spinti a impararla, sia per le sue numerose lacune sia perché, come tante altre lingue tipiche di popoli dediti alla guerra, presenta un lessico davvero molto poco adatto alla vita quotidiana.
Na’vi – Avatar
Na’vi si riferisce sia alla lingua sia al popolo che la parla, i Na’vi appunto, gli abitanti indigeni dalla pelle blu del pianeta Pandora, luogo immaginario del film Avatar di James Cameron. Nato dalla mente del linguista Paul Frommer (che pare ci abbia impiegato quasi un anno al suo sviluppo), il Na’vi è una lingua esclusivamente parlata, mentre la trasposizione in forma scritta con l’alfabeto latino è un procedimento attuato dagli umani. Poiché Cameron voleva che la lingua usata nel film fosse “aliena” ma comunque piacevole all’ascolto e soprattutto non troppo difficile per gli attori, il Na’vi si basa su elementi esistenti, ma combinati fra loro in modo unico.
Se vi siete incuriositi, qui potete trovare il dizionario!
Noemi Antonini