Durante le Strade del Paesaggio abbiamo incontrato una nostra cara conoscenza: Lorenza Di Sepio, disegnatrice dei dolcissimi Simple&Madama.
Ci ha raccontato dei suoi progetti in arrivo e del suo ultimo albo, Febbre da Matrimonio.
Chi sono Simple&Madama e come nascono?
Simple&Madama è un progetto nato sul web, sono pillole di quotidianità. I personaggi rappresentati sono fidanzatini, li uso per parlare delle situazione che possono accadere tutti i giorni oltre al contesto della semplice relazione tra i personaggi. Pillole che sono diventate libri illustrati. Dal web sono passata in libreria, seguendo un percorso che procede bene.
Parliamo del tuo ultimo albo, Febbre da Matrimonio. Un lavoro più maturo che va a rispondere a delle domande che solitamente si pone una coppia nel mondo adulto.
Non voglio spoilerare perché se entro troppo nel dettaglio potrei svelare i colpi di scena presenti nel libro. E’ una pubblicazione che ho voluto fare a tema matrimonio perché so che ci sono molti ragazzi della mia fanbase che si stanno sposando, ho avuto anche molte richieste di realizzare partecipazioni o inviti a matrimoni. Mi sembrava carino fare un regalo a chi mi segue e nello stesso tempo chiudere il cerchio nella storia dei miei personaggi. Il primo libro trattava del primo appuntamento, il secondo trattava l’evoluzione del rapporto, nel terzo la vacanza insieme e nel quarto appunto il matrimonio, non visto come la fine del divertimento nella coppia. Questo libro non parla solo di matrimonio, ma quest’ultimo costituirà un pretesto per raccontare altre storie. Ho cercato di ricreare una situazione imbarazzante, in questo caso una cena di classe, situazione che io stessa associo a una sensazione di disagio, e da lì scatenare una serie di equivoci più o meno voluti.
Questo albo può rappresentare un mezzo per esorcizzare le pressioni sociali che subisce una coppia?
Si, assolutamente. Va a scherzare su questa cosa dei parenti o amici che ti chiedono quando ti sposerai o avrai un figlio. Il messaggio finale va a sdoganare le richieste che la società ti pone, in tono molto scherzoso.
Hai realizzato anche un gioco da tavola. Com’è stato illustrare un gioco?
E’ stato divertentissimo anche perché è stato un lavoro minuscolo rispetto alla portata di un libro. Io di solito per un libro mi chiudo per due o tre mesi. Quando mi hanno detto che dovevo illustrare diciassette carte per me è stata una passeggiata, le ho create in meno di una settimana. Il lavoro più duro è stato mettermi d’accordo con Marco Mingozzi, autore del gioco, che aveva una visione più “piccante” delle domande, infatti quando mi ha posto la lista di domande e risposte mi sono un po’ vergognata. Ci siamo così messi a tavolino e abbiamo sistemato insieme domande e risposte, rendendole più leggere, lasciando uno scenario aperto a chi vuole fare un gioco più piccante e divertente con la versione a domande aperte. In fiera abbiamo fatto sessioni di gioco con i fan divertentissime perché, anche tra persone che non si conoscevano, uscivano fuori certe affinità. E’ stato molto divertente sia lavorarci che testarlo in fiera.
Hai in programma collaborazioni con disegnatori italiani?
Al momento non ho in corso collaborazioni con altri disegnatori, ma tanti progetti in corso come quello col Museo del Fumetto e Poste Italiane sul cyber bullismo e cyber security. Tanti progetti ma non con autori e altri artisti del settore. Una cosa che mi incuriosirebbe sarebbe trovare una persona che mi scrivesse una bella storia. Vorrei fare un fumetto un po’ diverso. Sto anche lavorando per creare un fumetto più serio, sia nello stile che nel disegno, però mi piacerebbe sperimentare un po’ le collaborazioni. Continuerò sempre con Simple&Madama, ma voglio dimostrare anche di saper disegnare altro. Mi cimenterò in un volume che si discosterà molto dai miei lavori abituali.
Intervista a cura di Miriam “My” Caruso
Video e Montaggio a cura di Daniele “Ink” Ferullo