In occasione del Cosenza ComiCS & Games noi di Nerd30 abbiamo intervistato Antonio Federico che, guidato dalla sua passione, ha fatto nascere in Calabria l’Accademia del Fumetto e dell’Animazione, realtà presente da ben quindici anni sul territorio. Buona lettura!
T: Ciao!
A: Ciao!
T: Prima di tutto, siccome tu sei il fondatore, iniziamo con una semplice domanda: chi è Antonio Federico?
A: Sono io!
T: Bene! Raccontati.
A: Tutto è nato da un’idea, un sogno, una passione: riuscire a lavorare all’interno del mondo del fumetto, dell’animazione. Ovviamente sono un fan sfegatato dei cartoni Disney, delle animazioni di Miyazaki e quant’altro, divoravo fumetti ogni giorno e per questo decisi di attivare nella mia città (Reggio Calabria) un’associazione culturale, un piccolo centro di formazione che potesse essere un ritrovo per appassionati e artisti. Dopo aver conseguito gli studi artistici partendo da una base da autodidatta, sono arrivato ad un buon risultato e quindi ho trasmesso queste mie competenze agli altri. Così facendo abbiamo creato questo bel gruppo che si chiama Reggiocomix, che rappresenta un po’ tutto quello che il nostro immaginario vorrebbe mettere in pratica. Lavoriamo per varie case editrici, siamo professionisti, abbiamo molti allievi che seguono i nostri corsi. Cerchiamo di dare il massimo ogni giorno, migliorandoci sempre.
T: Lo hai fatto in parte, ora ti chiedo nello specifico di presentare l’Accademia e la sua offerta formativa.
A: Ovviamente per accedere all’Accademia, in quanto associazione chiediamo agli interessanti di presentare un book, per valutare le qualità della persona. La nostra scuola è aperta sia ad adulti che bambini. Da due anni lavoriamo anche con i più piccoli, riuscendo a seguirli e a vederli crescere con noi. La caratteristica fondamentale per entrare nella nostra scuola è quella di avere passione, il talento lo possiamo anche raggiungere…con la passione. Quindi l’impegno deve essere tanto! Si accede così, con un piccolo colloquio in accademia. Poi si passa al periodo di corsi, che dura circa tre/quattro anni, dipende dal percorso. Un anno è uguale per tutti, per ricevere le basi: anatomia sul disegno, studi sulla comunicazione, sull’espressione, character design, studio del personaggio, la storia del fumetto. I ragazzi hanno inoltre la possibilità di fare esperienze con tanti professionisti del settore, amici, colleghi che vengono da fuori, proprio perché in Calabria c’è tanto bisogno di questa cultura sul fumetto e di continuo confronto. I ragazzi hanno, anche attraverso le fiere, esperienze dirette che sono fondamentali per crescere. Quello che comunque penso io è che dovremmo unirci tutti quanti in Calabria, per creare qualcosa di molto più grande.
T: Quindi l’idea è nata dal mettere insieme un po’ di cose quali professionisti, passione…
A: Esatto!
T: Perfetto! Parlami ora dei tuoi lavori e di quelli degli studenti.
A: Io vengo dal mondo dei romanzi illustrati, mi sono occupato di graphic novel e illustrazioni per libri di vario tipo. Ho un tratto che va dal cartoon, quindi da un tratto molto semplice, umoristico, a uno grottesco, anche realistico. Ho cercato di variare tantissimo il mio stile ed ancora oggi è in continua evoluzione. I ragazzi invece stanno facendo esperienze ancora molto basilari: sono partiti da studi prettamente classici, accademici, e sono arrivati a degli stili personali. Molti sono diventati dei bravi vignettisti, affermati, hanno creato dei loro personaggi, delle storie. Una cosa molto bella che vorrei dire è che questa scuola esiste da quindici anni, quindi ho visto gran parte dei miei allievi diventare molto conosciuti. Alcuni sono arrivati a Londra, lavorano in case di produzione di cartoni animati o in team per creare videogiochi. Sono molto contento!
T: Bella soddisfazione!
A: Molta, molta soddisfazione e per questo sono fiero! E ancora oggi sono contento, perché vedo i miei ragazzi qui in fiera disegnare e fare sacrifici pur di seguirci.
T: Bene! Un’ultima domanda: progetti futuri?
A: Un progetto futuro sicuramente è quello di ampliare la scuola, arricchendola di professionisti e dare l’opportunità a sempre più ragazzi di poter frequentare un ambiente consono alle loro necessità. In questo spero moltissimo su di me e sui miei collaboratori, quindi mi carico di tante responsabilità. Spero di riuscire a raggiungere gli obiettivi!
T: Ottimo! Io ti ringrazio molto, Antonio!
A: Grazie a te!
Teresa Cupiraggi