Arrivata la delibera del Coi (Comitato Olivicolo Internazionale): l’olio prodotto con le cultivar Carolea e Curatina rientra nell’alveo degli extravergine. Difatti, il pericolo era che, a causa dei limiti di acidi grassi minori in essi contenuti, gli olî in questione restassero esclusi dal novero dei più pregiati. Un pericolo tangibile, dunque, ma, come ha dichiarato il presidente della Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro, “quando c’è l’impegno e la tenacia giusta i risultati si ottengono”. La Calabria ha nel proprio patrimonio olivicolo ben 21 cultivar olivicole, tra le quali la più diffusa è proprio la varietà Carolea, pertanto se il Coi avesse riconfermato le precedenti previsioni di percentuale di taluni acidi grassi minori, l’olio prodotto dalle varietà carolea e coratina non sarebbe più stato considerato extravergine, determinando in conseguenza “una perdita secca in termini di reddito agli agricoltori e agli imbottigliatori proprio in un momento nel quale si sta spingendo per la valorizzazione dell’olio calabrese con l’IGP Calabria”. Si tratta di un risultato importante per la Calabria, che va a tutelare la filiera olivicolo-olearia, un risultato che sarà confermato il prossimo mercoledì dal Ministro per le Politiche Agricole, Martina, che sarà presente nella nostra regione. “Dal Ministro – ha concluso Molinaro – ci aspettiamo anche risultati sul fronte dell’indicazione di origine del prodotto agricolo in etichetta, tema centrale della nostra ultima mobilitazione regionale che ad oggi ha raccolto oltre 12mila firme di adesione”.
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