Nel precedente weekend si è tenuta la consueta MILAN GAMES WEEK, kermesse prevalentemente dedicata ai titoli videoludici di prossima uscita.
Noi di NERD30 non potevamo di certo lasciarci sfuggire la possibilità di provare nuovi giochi, ma soprattutto il nuovo hardware Vr. Ecco quindi il nostro personalissimo resoconto di quanto siamo riusciti a provare nel poco tempo concessoci dalle case di sviluppo alla Milan Games Week.
Varcata la soglia della fiera, siamo stati accolti dal solito clamore tipico degli eventi E-Sport: caster alle prese con il commentary, folle in visibilio e pro-player che si contendevano gloria e premi. Abbandonata a fatica l’area esports lo stand di Wakanda VR ha immediatamente catturato la nostra attenzione.
UN PADIGLIONE NEL PADIGLIONE
Wakanda VR altro non è che un format sviluppato dalla VRZONE S.r.l., proprio come recita l’omonio sito, che propone periferiche VR ben più immersive di quanto siamo stati abituati a vedere in questi anni. I loro titoli spaziano dalla simulazione di volo alla riproduzione di un Escape Room per 4 giocatori, per un totale di 6 esperienze differenti.
Il primo titolo del sestetto ad esser provato è stato il simulatore di volo ICAROS. Dopo le consuete operazioni di calibrazione del VR, gli operatori ci hanno fatto adagiare su di una bizzarra piattaforma semovente. La posizione ricorda quella adottata negli ultraleggeri e tutti i movimenti della macchina vengono attuati dalla muscolatura del giocatore, senza alcun tipo di aiuto meccanico. Dopo qualche secondo passato a familiarizzare con gli spostamenti sui vari assi spaziali abbiamo iniziato la simulazione vera e propria: un circuito a checkpoint da attraversare nel minor tempo possibile. Il feeling dato dalla macchina può stranire a un primo impatto, ma dopo qualche checkpoint perso si riesce tranquillamente a prender confidenza con i comandi e dirigere l’aliante digitale esattamente dove si vuole.
Sfortunatamente, la brevità della simulazione non ci ha fatto assaporare le potenzialità dell’apparecchio per come avremmo desiderato ma si è rivelata sufficiente per promuovere l’esperienza in toto.
Dopo aver ripreso contatto con il suolo, ci siamo diretti verso le postazioni di Laser Maze Tunnel e del Simulatore 3DoF. Tuttavia, entrambe le esperienze si sono rivelate ben al di sotto delle aspettative settate da ICAROS. Il sedile motorizzato sviluppato da KYNEPROX ed adottato nei simulatori 3DoS risulta essere una versione sotto ingenti dosi di steroidi di un comune simulatore da sala giochi: preciso, reattivo, ma comunque una tecnologia conosciuta. Qualcosa di analogo si trova nelle sensazioni lasciateci dal Laser Maze: un applicativo divertente, soprattutto se giocato in multiplayer, ma che non stuzzica la fantasia dei giocatori più navigati.
NERD30 E LA (NON TANTO) GELIDA MADRE RUSSIA
Lasciata la causa della sperimentazione VR, ci siamo spostati verso il padiglione di Koch Media, ansiosi di provare l’ultima fatica di Artyom: Metro Exodus. Dopo un’interminabile coda siamo finalmente riusciti a prender in mano il pad dell’Xbox One X che hostava la demo e immergerci nel mondo immaginato da Dmitry Glukhovsky. La prova inizia con un breve e intuitivo filmato che preannuncia al giocatore ciò che vedrà nei prossimi venti minuti di gameplay e riassume i comandi del titolo. Bastarda e doppietta alla mano impersoniamo nuovamente i panni del nostro russo preferito.
A seguito di una cutscene introduttiva finalmente riusciamo a muovere i primi passi in un’ambientazione decisamente meno claustrofobica delle precedenti: sole e verde accompagnano il ranger di Sparta. Il titolo si conferma un fps solido, con meccaniche stealth ben rodate e uno shooting su console capace di convincere noi redattori, ultimi baluardi di una ferrea tradizione a base di sparatutto con mouse e tastiera. Unica pecca di quanto mostrato sembra esser l’IA dei nemici, piuttosto banale e facile da aggirare; tuttavia non ci è dato sapere se il livello di reattività dei nemici possa andare via via crescendo o sia settabile tramite opzioni. Però, malgrado un comportamento semplificato degli NPC, Metro Exodus non è un titolo da prendere sottogamba. Le orde di predoni, infatti, soverchieranno facilmente gli Artyom più spavaldi e l’assenza di caricatori rende tutto più ostico per chi cerca un approccio combattivo.
Dopo aver dato fondo a tutte le munizioni dei nostri caricatori e aver provato diversi approcci per risolvere la missione assegnataci lasciamo soddisfatti il padiglione di Koch Media con tanto di dogtag omaggio al collo.
IN DEFINITIVA LA MILAN GAMES WEEK SI CONFERMA UNO DEGLI APPUNTAMENTI IMMANCABILI PER OGNI APPASSIONATO DEL GENERE.
NOI DI NER30 VI CONSIGLIAMO CALDAMENTE DI PREVENTIVARE UNA VISITA NELLE PROSSIME EDIZIONI VISTA LA FORTE PRESENZA DI OFFERTE PER IL PARCO CONSOLE E L’INCREDIBILE QUANTITà DI MATERIALE TESTABILE.
Daniele “Icelo” Pezzolla