Otto musicisti, luci soffuse, note tetre, quasi malinconiche, e risate grottesche. La Spleen Orchestra ha accolto così il suo pubblico nella sua unica data calabrese al TAU.
Ieri sera si è svolto, presso il Teatro Auditorium Unical, lo spettacolo Tim Burton Show, portato in scena dai talentuosi The Spleen Orchestra, progetto musical-teatrale nato nel 2009 allo scopo di omaggiare il genio del regista Tim Burton.
“… Amore fu il nostro, oltre la morte.”
Lo spettacolo ha aperto il sipario sul suo mondo gotico alle 21, con un bellissimo richiamo al “Mistero di Sleepy Hollow” e di lì, in fila, tutti i successi Burtoniani, da Big Fish con monologo inedito ispirato al film, ad Alice in Wonderland, fino a concludere con l’atteso Nightmare Before Christmas, intrappolando il pubblico in una fitta trama di ricordi ed entusiasmo. I cambi d’abiti e trucco e le musiche martellanti hanno tolto il fiato minuto per minuto, lasciando solo il tempo di immergersi dentro la propria pellicola preferita e strappare un sorriso di nostalgia all’ascolto. Gli abiti originali hanno impreziosito le esibizioni, in particolar modo l’inquietante richiamo all’albero di Sleepy Hollow, un abito lungo che celava sotto la gonna una fitta trama di volti urlanti.
Le musiche sono state eseguite con bravura di riarrangiamenti e grande feeling, arricchite dai tre cantanti che animavano la scena al centro di un palco fuori dalla nostra realtà: quelle voci hanno inquietato e deliziato lo spettatore. Un evento magico e originale, un talento zelante che ha portato un brivido gradito ad un pubblico che ha sospirato, applaudito, cantato e ballato. Sì, perché il bis finale ha scrollato gli astanti dalle strette poltroncine, per ballare a ritmo di The Banana Boat Song da Beetlejuice. Ogni esibizione è stata accompagnata da spezzoni dei film proiettati alle spalle degli artisti.
L’evento, organizzato da Be-Alternative Eventi e MkLive, all’interno della rassegna Festivart2017 – MeridianoSUD, ha raccolto il suo meritato successo.
Restiamo in attesa di altri eventi che portino a Cosenza altre gradite sorprese.
Miriam Caruso
ph. Daniele Ferullo