Adesso c’è anche la data: 29 ottobre. Questo il giorno che tutti gli appassionati di calcio, e non solo, si stanno segnando sul calendario. È questo il giorno in cui debutterà su Amazon Prime, in più di 240 paesi nel mondo, la serie su Diego Armando Maradona. Si chiamerà “Maradona: Sogno Benedetto” e parlerà delle sfide, dei trionfi, delle cadute del leggendario numero 10 argentino, dalle favelas di Buenos Aires a Napoli.
Protagonisti della serie Nazareno Casero, Juan Palomino e Nicolas Goldschmidt, che interpreteranno il Pibe de Oro nei diversi anni della carriera e della vita. Una serie storicamente dettagliata e affidabile, che segue Maradona dalle origini di Villa Fiorito, il suo paese natale, a Barcellona, da Napoli, dove vince lo scudetto, alla nazionale, con la quale vincerà la Coppa del Mondo nel 1986, in Messico. La location è tutta da scoprire: Italia, Uruguay, Messico, Argentina e Spagna, per un totale di 10 episodi da 60 minuti ciascuno.
E non è di certo la prima volta che Maradona finisce sullo schermo. Tra le pellicole più belle dedicate al leggendario calciatore argentino c’è Maradona di Kusturica, film documentario del 2008 presentato fuori concorso al 61esimo Festival di Cannes. Del 2007 è invece Maradona La Mano de Dios, di Marco Risi, con uno straordinario Marco Leonardi che attraverso numerosi flashback porta indietro nel tempo lo spettatore. La regia è di Javier Vazquez, invece, per Amando a Maradona, film documentario del 2005, che mette in mostra soprattutto l’amore immutato degli argentini, sia verso il calciatore sia verso la persona, con le sue debolezze, le sue cadute, le sue dipendenze. Il più recente è quello del 2019, il documentario di Asif Kapadia, realizzato grazie a oltre 500 ore di filmati inediti su Maradona e distribuito su Netflix. Un vero e proprio fenomeno mondiale e mass mediatico, che è finito addirittura in una slot machine, come quella ospitata dalla piattaforma digitale di StarCasino che porta il nome di Maradona Hyperways.
Ma tornando al cinema, chi meglio di Marco Risi può descrivere cosa è stato Maradona: “Secondo me è stato il più grande calciatore di tutti i tempi e ce ne sono stati di fenomenali – ha detto a La Repubblica – Solo che lui aveva qualcosa in più: era capace di capire prima degli altri dove mettersi per fare quello che voleva. Era velocissimo di testa, di pensiero e di azione. Poi sul campo non cadeva mai, aveva il baricentro bassissimo… Era veramente un grandissimo genio del calcio. E per il mondo ha rappresentato il ribelle, quello che non sarebbe mai potuto andare a giocare alla Juventus o all’Inter: è andato a giocare a Napoli perché lì poteva dimostrare ancora qualcosa di più.”.