CATANZARO – Con l’entrata in vigore della “Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino”, il cosiddetto testo unico del vino, si dimezzerà la burocrazia che affligge gli operatori del settore. Difatti, come ricorda Coldiretti Calabria, dal vigneto alla bottiglia si possono sprecare fino a 100 giorni all’anno di scartoffie. «Il vino rappresenta un prodotto cardine per il sistema agroalimentare regionale – ha commentato Pietro Molinaro, Presidente di Coldiretti Calabria -, anche al di là dei numeri, traducendosi spesso nel primo ambasciatore del territorio sui mercati nazionali e internazionali. Quindi burocrazia molto più leggera anche per il vigneto calabrese. La burocrazia è considerata dai vitivinicoltori e non solo il principale ostacolo al loro lavoro. Dal vigneto alla bottiglia fino ad oggi era necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti, per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore. È questa una delle notizie attese dagli agricoltori. Da tempo Coldiretti stava conducendo una vertenza per lo snellimento delle procedure, in particolare per la vitivinicoltura. Questa legge voluta dal Ministro Maurizio Martina e che visto il parlamentare calabrese Nicodemo Oliverio tra i suoi principali artefici è ampiamente condivisa e raccoglie molte nostre proposte che consentono di ridurre gli oneri anche economici a carico delle imprese senza abbassare la soglia di garanzia qualitativa attraverso i controlli». Inoltre, il testo unico porterà alla revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione di origine ed indicazione geografica con un contenimento dei costi, ma anche semplificazioni sulla normativa accise da lungo tempo attese e norme per garantire trasparenza sulle importazioni dall’estero e a sostegno delle esportazioni del vino Made in Calabria. Si tratta di un risultato importante, come hanno commentato in Coldiretti, dal momento che in Calabria la produzione di vino si attesta in 11.100 ettari di superficie vitata, con oltre 80 cantine, circa 400 etichette e 23 tra Dop e Igp. «Un comparto, quello vitivinicolo, che oggi – afferma Pietro Molinaro – è uno dei più importanti e dinamici dell’economia calabrese che ci sta facendo crescere costantemente nella reputazione nazionale ed internazionale con un consolidamento continuo di prestigio delle case vinicole».