CARIATI (CS) – Da 102 donazioni nel 2009 a 216 nel 2010; da 213 nel 2011 a 242 nel 2012, da 370 nel 2013 a 335 nel 2014. Un dato, quest’ultimo, destinato ad aumentare con l’ultima donazione di quest’anno, in programma, con molta probabilità, martedì 30 dicembre. Stesso trend positivo per i nuovi iscritti: dai 20 del 2009 ai 40 del 2010, dai 34 del 2011 ai 48 del 2012, ai 104 del 2013. Per l’anno in corso, allo stato sono 64 i nuovi. 47 sono state le benemerenze ai soci che hanno raggiunto i 10, 20, 30, 40 e 50 donazioni. Tra questi, Leonardo Marino con 40 donazioni e Damiano Montesanto con 50. I due, avendo raggiunto il limite di età, non potranno più donare. Sono questi alcuni dei dati emersi nella relazione del Presidente dell’Associazione Italiana Volontari Sangue Damiano Montesanto che ha aperto, domenica 21, gli interventi per celebrare i 20 anni dell’Avis-Cariati. L’evento, ospitato in un affollatissimo Centro Sociale, è stato coordinato dalla scrittrice Assunta Scorpiniti. A portare il proprio contributo, oltre al Presidente Montesanto, c’erano Eugenio Caputi del direttivo provinciale in rappresentanza del Presidente Angelo Cascarella eTommaso Policicchi, tesoriere regionale in rappresentanza del Presidente regionale del sodalizio Rocco Chiriamo. Nel corso della manifestazione sono intervenuti anche il dottore Nicola Cosentino, primo presidente Avis di Cariati, e il dottore Gesualdo Cocone. Mentre il segretario Natale Monti ha consegnato gli attestati ai donatori. L’Avis regionale, attraverso il suo tesoriere, ha omaggiato la dinamica sezione cariatese di un piatto, realizzato a mano da un socio Biagio Cutrì e raffigurante le bellezze artistico-culturali delle 4 province calabresi: dalla Cattolica di Stilo al gemello Oratorio di S.Marco a Rossano, dai Bronzi di Riace a Capo Colonna etc. «Il momento storico nel quale stiamo vivendo – ha detto il Presidente – caratterizzato da una profonda crisi economica e sociale, forse la peggiore del Dopoguerra, rende il nostro impegno nel campo della solidarietà, sempre più importante e insostituibile. Le organizzazioni di volontariato, l’Avis in primis – è andato avanti – sono chiamate ad adeguare le loro strutture e la loro organizzazione a parametri nazionali ed europei, al fine di garantire, non solo il massimo di efficienza e di qualità, ma anche quello della sicurezza. L’Avis di Cariati, grazie allo sforzo e all’impegno dei suoi volontari e collaboratori, a partire dal personale medico e infermieristico, al laboratorio di analisi, a tutti i soci donatori e non, ha superato questo difficile traguardo, ponendosi come punto di riferimento nel territorio. Sembra ieri, eppure sono passati venti anni da quando abbiamo fatto il primo verbale di costituzione dell’associazione – continua – nei locali della Curia Vescovile di Cariati. E qui, consentitemi di rivolgere un caloroso saluto a Don Renzo BAGAROLO, allora Parroco del Centro Storico che ci mise a disposizione i locali. È venuto, per noi, il momento di favorire il ricambio – aggiunge il Presidente – ma anche quello dell’assunzione di responsabilità da parte dei giovani, se vogliono che questa associazione continui a proliferare e a dare frutti copiosi. La nostra sezione già da tempo ha intrapreso questa politica di rinnovamento, come dimostrano i dati dei nuovi iscritti negli ultimi anni. Tra i nuovi iscritti la grande maggioranza è costituita da giovani. L’appello è rivolto alle famiglie, alle scuole, alle parrocchie, alle associazioni, alle amministrazioni pubbliche – conclude – affinché si adoperino, insieme con noi, a diffondere la cultura del dono e della solidarietà, con iniziative e strumenti che insieme possiamo individuare: solo così potremo dare continuità alla nostra opera ed essere di aiuto a tante persone che potranno ricevere il nostro dono, il sangue, in modo volontario, gratuito, anonimo e libero, così come impone lo statuto della nostra associazione».