COSENZA – Il 7 giugno è ufficialmente iniziato l’Onda Pride e proprio la Capitale ha dato avvio all’effetto domino che porterà la bandiera arcobaleno in ben 13 città diverse. Più che un’Onda si tratta di un vero e proprio tzunami che cerca di spazzare via pregiudizi omofobi e discriminatori, ogni città porta ben in vista il vessillo su cui sono marchiati a fuoco i diritti LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali).
L’Onda Pride è una manifestazione di libertà, è un’esplosione di colori e di volontà, è la rivendicazione di una propria identità, è la lotta di persone comuni che quotidianamente si scontrano con una società dai tabù radicati in cui l’essere è appannato da preconcetti ed ideali arcaici e bigotti.
Non un Gay Pride ma ben 13 dunque e per la prima volta quest’anno anche la Calabria fa la sua parte. Il 19 luglio la bandiera arcobaleno solcherà la costa di Reggio Calabria e si prevede una massiccia affluenza grazie, soprattutto, ai volontari che hanno lavorato e sgomitato per la fattiva realizzazione dell’evento. Facciamoci dunque raccontare qualcosa da Ivan Orrico, segretario dell’Eos Arcigay Cosenza.
Quanto è difficile essere segretario di un’associazione in un periodo in cui il sociale è abbandonato a sé stesso e soprattutto quanto è complesso portare avanti le attività dell’Eos Arcigay Cosenza in una terra in cui ancora la discriminazione la fa da padrona?
Beh… non è semplice in generale fare volontariato perché si ha sempre a che fare con la carenza, con la carenza di volontari, di risorse. Ancor più non è semplice fare associazionismo Lgbt perché ci sono delle tematiche più divisive rispetto ad altre. Questa è una considerazione che faccio spesso quando mi confronto con associazioni di volontariato strettamente dette e mi rendo conto che c’è più facilità ad occuparsi di alcune tematiche che non di omosessualità. Questo perché ci sono ancora molte resistenze da combattere.
È partito dal 7 giugno l’Onda Pride, la Capitale ha dato il via all’effetto domino. Quali saranno gli altri appuntamenti?
Ci saranno appuntamenti in quasi tutte le regioni d’Italia. Il Pride di apertura è stato a Roma, il 28, data che ricorda i moti di Stonewall, sarà la volta di Milano, Bologna, Torino, Napoli, Puglia, Sicilia,Sardegna. Gli ultimi due appuntamenti saranno il Pride di Siracusa il 5 luglio e quello di Reggio Calabria il 19.
Quest’anno anche in Calabria si svolgerà il primo Gay Pride. Quanto è stato difficile organizzarlo?
È stato ed è ancora molto difficile perché non c’è un grande appoggio nemmeno a livello istituzionale, la maggior parte dei patrocini sono per lo più a livello morale e quindi abbiamo il problema di organizzare un evento di grande importanza a costo quasi zero. Tutto ciò che è stato fino ad ora realizzato, ossia il sito, l’ufficio stampa, la campagna pubblicitaria e tanto altro, è stato fatto appoggiandoci su amicizie. Il Pride purtroppo viene visto in maniera negativa, in questi giorni ho letto commenti del tipo “i finanziamenti al Pride sono soldi sprecati”, a queste affermazioni io mi oppongo fermamente: nella sostanza perché in realtà il Pride è una manifestazione di rivendicazione di diritti ma anche come ragionamento strategico perché molto spesso le istituzioni patrocinano eventi come la sagra del pomodoro che hanno un mero scopo di intrattenimento mentre il Pride è un evento che ha anche una sua valenza culturale. Nei giorni precedenti alla parata ci saranno infatti focus su delle tematiche care alla nostra regione e, cosa non meno importante, questa manifestazione può portare turismo e quindi soldi garantendo una boccata d’ossigeno ai nostri commercianti.
Reggio Calabria sarà teatro del Gay Pride il 19 luglio. In molti si chiedono come mai non è stata scelta Cosenza e si è data priorità ad una città che ha ancora pregiudizi radicati rispetto ad altre.
Non conosco abbastanza bene la realtà reggina per poter dire se abbia una realtà culturale migliore o peggiore di Cosenza. In ogni caso la scelta è stata legata ad una serie di fattori, soprattutto di carattere strategico; Reggio è prima di tutto una città di mare che vive di turismo soprattutto nel periodo estivo e questo può garantire una maggiore affluenza di persone interessate. La scelta poi è avvenuta anche prendendo in considerazione alcuni aspetti come la capacità di sostenere la maggior parte dell’organizzazione dell’evento. Teniamo anche in considerazione il fatto che Reggio, grazie al comitato “Due Mari”, ha fatto grandi passi avanti ed il Pride è proprio il coronamento di questa crescita. Abbiamo quindi cercato di mettere da parte i campanilismi per realizzare un evento che altrimenti nessuno di noi singolarmente avrebbe avuto la capacità di mettere in piedi. Questo non esclude che ci possa essere un Calabria Pride 2 anche a Cosenza ma i tempi sono ancora troppo precoci per poterlo dire.
Come si svolgerà la manifestazione e quali saranno gli eventi collaterali?
In tutta la Calabria si svolgeranno una serie di eventi che vanno dalla raccolta fondi ad incontri prettamente culturali. Il 13 luglio ad Isola Capo Rizzuto ci sarà un incontro al Campeggio San Paolo che è un luogo storico per la comunità LGBT non solo Calabrese ma anche Italiana perché meta dei primi campeggi gay in un periodo in cui ancora manifestare affetto verso un’altra persona pubblicamente poteva anche costarti la vita. Il 15 luglio ci sarà l’apertura del Pride a Reggio e nel pomeriggio si terrà un incontro su “Fede e omosessualità”, si continuerà poi il 16 con un incontro dal titolo “Contro le mafie e la ‘ndrangheta” ed il 17 si discuterà invece d’immigrazione. La mattinata di giorno 18 si aprirà con l’incontro sulla formazione a cui sono stati invitati anche i Rettori delle Università calabresi mentre la sera si proseguirà con un incontro sulla cultura. Il 19 alle 17.00, in Piazza Garibaldi, ci si ritroverà per la “passiata” ossia la marcia del Pride che si concluderà all’Arena dello Stretto con dei concerti di band locali. Il programma è comunque ancora work in progress e se desiderate avere aggiornamenti potete collegarvi direttamente al sito www.calabriapride.com.
In molti vorranno partecipare al Gay Pride. Come vi siete organizzati per quanto riguarda il viaggio?
Da Cosenza il 19 luglio, alle ore 13,00 dall’imbocco autostradale di Rende, partirà un autobus con possibilità, qualora ci fossero delle richieste, di fare tappa alla Stazione Fs di Lamezia Terme. Il pullman ripartirà alla volta di Cosenza verso le 23,00 e i costi sono abbastanza contenuti: 12 euro andata e ritorno per chi parte dalla città Bruzia e 10 euro per chi si aggrega da Lamezia. Se si vuole prenotare il posto o si desidera ottenere ulteriori informazioni bisogna scrivere a trasporti.calabriapride@gmail.com.
Essendo associazioni non avete un “tesoretto” a cui fare affidamento, avete dunque organizzato due serate dedicate alla raccolta fondi. Ci puoi dire qualcosa in merito?
Sono due eventi di raccolta fondi ma anche due momenti di puro divertimento ed intrattenimento. Il 2 luglio al Bistrot dell’Acquario si terrà l’AperiPride che verrà allietato dalla voce della cosentina Marte Ledonne e dalle commedie di Sergio Crocco, il 3 luglio, invece, ci sarà l’evento più mondano, una serata ai Giardini Sky della Scorpion con i dj più gettonati di Cosenza. Per quest’ultimo evento fondamentale è stato il contributo di Carla Monteforte che ringrazio. Abbiamo appositamente pensato ad eventi diversi per rivolgerci a target differenti.
Cosa vi aspettate da questa immensa Onda Pride?
A livello nazionale mi aspetto una maggiore attenzione per queste tematiche, auspico un passare dalle semplici parole ai fatti e concedere finalmente quei diritti che da tempo rivendichiamo. Per quanto riguarda la Calabria, terra in cui si parla sempre di avvenimenti sconcertanti, credo che con il Pride possa diventare qualcosa di più vivace, la Calabria che parteciperà al Pride sarà sicuramente la “meglio” Calabria. Io mi auguro che il Pride sia un momento in cui la Calabria migliore possa prendere nuovi tasselli da aggiungere al suo puzzle.
Annabella Muraca