Centro Lanzino, qualcosa si muove

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COSENZA – Come si è già detto più e più volte il Centro Antiviolenza Roberta Lanzino versa in drammatiche condizioni a causa dei consueti problemi legati alla mancanza di fondi e rischia seriamente, nel giro di poco tempo, di interrompere tutti i servizi a sostegno delle donne in difficoltà ma da ieri mattina sembra che il vento abbia cambiato leggermente rotta.

Infatti la dott.ssa Alessandra Celi dirigente del Dipartimento Lavoro, Formazione e Politiche Sociali della Regione Calabria insieme alla responsabile del procedimento la dott.ssa Annamaria Ciaccio e all’avv. Barone Elisa di Calabria Etica ha convocato a Catanzaro, presso la sede della Fondazione Calabria Etica, un incontro con un gruppo di rappresentanti del Centro per discutere di una prima rendicontazione progettuale per poi arrivare alla questione relativa alla mancata erogazione dei fondi regionali.

Dall’incontro ne è venuto fuori che la copertura finanziaria della regione per la promozione e il sostegno dei centri antiviolenza c’è, la somma, che si aggira intorno ai 40 mila euro, è disponibile ma è ferma negli uffici della ragioneria regionale per qualche motivo ancora non molto chiaro.

Ad ogni modo la rappresentanza regionale si è impegnata personalmente a cercare al più presto una soluzione che sia il più possibile definitiva per lo sblocco degli stanziamenti, indispensabili per la sopravvivenza stessa del Centro e fondamentale per mantenere la convezione stipulata con l’Istituto Santa Rita da Cascia di Montalto Uffugo che offre ospitalità e accoglienza alle donne che ne hanno bisogno.

La Regione dunque si è dimostrata partecipe e pronta a collaborare tanto da avanzare una rischiesta alle donne operative del Centro, in maniera quasi ufficiale, ovvero quella di avviare della attività di formazione nelle altre associazioni attive sul territorio e di promuovere degli interventi di prevenzione attraverso delle azioni mirate di divulgazione nelle scuole.

Insomma qualcosa si muove e la problematicità del Centro sembra, dopo ripetuti solleciti, aver  finalmente attirato l’attenzione delle istituzioni ma ancora non è tempo per cantare vittoria ma neanche per piangere sconfitta bisogna solo sperare di non ricadere più in un dialogo fra sordi e che siano solo il senso di responsabilità e il giudizio a prevalere in questo momento.

Gaia Santolla

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