SPEZZANO PICCOLO (CS) – Il 16 novembre 2014 si è tenuta a Spezzano Piccolo un’affollata assemblea, organizzata dal Comitato Ambientale Presilano.
Si legge nel comunicato: “L’assemblea era fortemente voluta dagli imprenditori dell’area che subiscono quotidianamente le deleterie conseguenze economiche derivanti dal via vai di decine di mezzi pesanti che si dirigono verso la discarica di Celico e dallo sversamento e dalla lavorazione dei rifiuti che inala nell’aria odori nauseabondi; hanno partecipato un nutrito gruppo di cittadini esasperati provenienti da tutta la Presila nonché rappresentanti dei comitati di Donnici e Bisignano. Cosa non scontata in periodo di elezioni. Dall’assemblea è emersa una denuncia unanime verso l’immobilismo delle istituzioni che fanno finta di non accorgersi delle continue violazioni di leggi, norme e disposizioni che avvengono quotidianamente nella e nei dintorni della discarica di Celico, come anche in tutta la Calabria. E’ da subito emersa l’assenza dei politici i quali, durante la campagna elettorale in corso, non hanno presentato programmi che indichino come uscire dalla perenne emergenza nel settore dei rifiuti che attanaglia la Regione Calabria.”
L’assemblea chiede ai candidati al Consiglio Regionale di impegnarsi a:
comunicare ai calabresi le intenzioni rispetto all’ultimo rinnovo dell’ordinanza contigibile e urgente della Stasi, ovvero cosa intendono fare il 27 dicembre?;
non prorogare la cosidetta “legge Orsomarso” che permette l’utilizzo delle discariche private a supporto dell’impiantistica pubblica;
approvare nei primi cento giorni una legge di riordino del sistema dei rifiuti che, nel solco tracciato dal referendum sui beni pubblici, permetta la gestione pubblica e partecipata da parte delle piccole comunità.
Alle istituzioni competenti, Asp e Arpacal, chiede di vigilare su quello che avviene nella discarica della MI.GA., ovvero tipologia di rifiuti sversati e trattati e conseguente emissioni in aria e acqua.
In particolare si invita la Polizia Provinciale a vigilare sulle continue violazioni da parte dei mezzi che percorrono la strada provinciale 256.
“Nei prossimi giorni saranno messe in atto, in collaborazione con gli altri comitati spontanei regionali, azioni di lotta per contrastare le violazioni di norme e disposizioni che stanno rendendo invivibile un’area che rappresenta la porta d’ingresso per il Parco Nazionale della Sila patrimonio dell’Unesco.”