Dal sogno al segno: la nuova Stazione Solidale

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FUSCALDO (CS) – Con la recente soppressione di alcuni collegamenti ferroviari e la riduzione del personale presso le biglietterie, le piccole stazioni stanno ormai diventando luoghi vuoti, in cui rintracciare sporadicamente qualche viaggiatore di passaggio.

Da oggi a Fuscaldo però c’è una novità. I locali un tempo adibiti a sala d’attesa e biglietteria sono stati convertiti: la Rete Ferroviaria Italiana li ha infatti ceduti alla cooperativa sociale Il Segno per un nuovo progetto.

L’impegno e la determinazione dei soci e delle socie hanno permesso stamattina di inaugurare la Stazione Solidale. Uno spazio bottega per la vendita diretta e lucidi macchinari per la trasformazione dei prodotti agricoli costituiscono il coronamento di un ciclo di lavoro a cui la cooperativa si dedica da diverso tempo. L’attività si potrà finalmente completare: dalla coltivazione degli ortaggi, trattati  con il metodo  dell’agricoltura biologica in due ettari di terra abbandonata, agli scaffali del nuovo punto vendita. Una filiera a km 0 nel senso più autentico. Ma non solo.

La nuova Stazione Solidale è soprattutto un’occasione di riscatto e un’opportunità. È l’emblema della speranza che il coraggio e la buona volontà possono dare i loro frutti. Frutti che hanno il sapore della dignità di chi lavora onestamente, di chi si sporca le mani, di chi crede nella bellezza di questa terra. È l’esempio concreto della proficua collaborazione tra il nord e il sud d’Italia, ma anche tra tutti i nord e sud del mondo.

“Un sogno che diventa segno” come ha più volte precisato mons. Bregantini, di passaggio verso Reggio Calabria, nel suo momento di benedizione e di saluto. Parole che hanno trovato commovente eco negli interventi delle operatrici di questo piccolo miracolo, ma anche dei sindaci di Fuscaldo e di Paola.

L’evento che stamattina ha salutato l’inaugurazione di questo spazio ha visto inoltre la partecipazione di numerose realtà locali che hanno accompagnato e incoraggiato nel tempo l’operato de Il Segno. Nel Piazzale Stazione sono stati infatti allestiti i diversi stand di Libera, dell’Auser, dell’associazione Go’el, delle cooperative Nazareth, Strade di Casa, Dignità del Lavoro e R-accogliere, della Coldiretti. A fare da cornice l’entusiasmo contagioso di ragazzi e ragazze delle scuole che hanno potuto sperimentare con mano una lezione indimenticabile, ovvero la necessità di credere fino in fondo nella possibilità di costruire qualcosa di sano e di bello anche dove non si sarebbe immaginato.

 

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

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