Diventare “cittadini digitali” per ridare vita a L’Aquila

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Quattro lunghi anni sono trascorsi dalla mattina del 6 aprile 2013 quando un violento sisma portò con sé la vita di 308 persone, segnando per sempre l’animo di una città, ma soprattutto le esistenze dei sopravvissuti; eppure a L’Aquila il tempo sembra essersi fermato alle 3:35 di quella notte. Fermo nelle menti di coloro che vivono come esiliati entro i confini della propria città; bloccato tra gli edifici pericolanti e le impalcature che disegnano l’attuale geografia del capoluogo stesso, uno dei centri storici maggiori per bellezza ed importanza, oggi ridotto a città fantasma, svuotato dall’interno, immobile. Numerose – seppur ad oggi insufficienti – iniziative ed interventi avviati in questi anni a sostegno della ricostruzione del capoluogo abruzzese, che negli ultimi tempi si stanno tramutando in una battaglia affinché L’Aquila non venga cancellata dalla memoria degli italiani e delle istituzioni.

Proprio in quest’ottica s’inquadra l’iniziativa portata avanti da Nuvolaverde – associazione promossa dal Ministero dell’Ambiente, Confindustria e Expo 2015, presidente e fondatore  Enzo Argante – che, con il progetto Aquilani Digitali, si sta adoperando  all’attuazione di un intervento concreto a sostegno della rinascita della centro abruzzese. Si aderisce all’iniziativa destinando una piccola fetta della propria vita digitale al ripopolamento virtuale del centro; è, infatti, sufficiente scegliere un domicilio e “offrire il proprio volto” alla mappa digitale della città. Agli “aquilani digitali” viene chiesto di pagare una tassa di soggiorno simbolica, da destinare all’associazione Artisti Aquilani Onlus, oggi attiva nel tentativo di restituire alla città un concreto luogo di aggregazione.

Invitati a prendere parte all’iniziativa personaggi pubblici, ma anche persone comuni e studenti che vogliano offrire il proprio contributo a sostegno di questa causa. Si contano già numerose adesioni da tutta Italia, compresi diversi volti noti del panorama culturale italiano; tra di loro i giornalisti calabresi Giuseppe Baldessarro, Manuela Iatì, e Attilio Sabato, e ancora Alessia Antonucci e Francesca Viscone.

Aquilani Digitali è collegato all’edizione di quest’anno di Aretè , il premio alla Comunicazione Responsabile promosso da Nuvolaverde con Confindustria e Abi che ha fissato quest’anno la sua sede virtuale proprio a L’Aquila.

A parlarci dell’iniziativa la community di Nuvolaverde, nella persona della referente Calabria dell’associazione, Fabrizia Arcuri.

Come nasce l’idea Aquilani digitali?

A.D. nasce per caso in seguito ad una visita all’Aquila, capofila di uno dei nostri progetti per le scuole “Vitadigitale”, simbolo di possibile rinascita culturale per mezzo dei più giovani. Nella sua visita in città il Presidente di Nuvolaverde, Enzo Argante, è rimasto particolarmente colpito dalla drammaticità del silenzio e ha deciso di lanciare una campagna di sensibilizzazione che riportasse l’attenzione sulla Città Muta.

Quale la risposta dagli utenti della rete al progetto?

La risposta è più che positiva, soprattutto da parte dei testimonial che hanno sposato la causa. Infatti la maggior parte di loro non hanno semplicemente aderito ma hanno proposto  idee e dei progetti da realizzare, come il maestro Crivelli che terrà in occasione del Premio Areté un concerto dedicato alla città o il fotografo Toscani che ha in questi giorni ha allestito un set a L’Aquila. Il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, CittadinanzAttiva, Legality Band e Donation Bay Band di Cisco hanno già aperto delle sedi digitali.

Si legge sul sito che i fondi proventi dal pagamento della tassa di soggiorno simbolica verranno destinati a un’associazione di giovani aquilani. In che modo verranno impiegati questi fondi?

Le 18 associazioni di Piazza d’Arti rimaste senza sede a seguito del sisma del 6 aprile 2009, hanno deciso di unire le loro forze per costruire una esperienza nuova e senza precedenti nel contesto aquilano: un luogo fisico, battezzato “Piazza d’Arti“, dove ricostruire le loro sedi e svolgere le loro attività in sinergia, offrendo alla cittadinanza un prezioso luogo di aggregazione. Un luogo che ha bisogno di molte cose, a partire dall’illuminazione. Con questa operazione speriamo che vi si possa sostenere qualche intervento migliorativo che lo renda più vivibile.

Ripopolare virtualmente la città al fine di contribuire alla restituzione dell’Aquila ai cittadini, operare una raccolta fondi e intervenire sulla sensibilizzazione. Potrà arrivare questa originale idea, ove le altre iniziative per l’Aquila si sono arenate?

Nuvolaverde è una associazione no profit che si occupa di innovazione e sostenibilità e non ha nessuna pretesa di ricostruzione. Semplicemente vuole riaccendere i riflettori sull’immobilismo in cui l’Aquila è caduta, come in sorta di incantesimo, all’indomani del terremoto. L’idea è senza dubbio anche quella di sviluppare nuove idee e progetti, attraverso una presenza costante sul territorio, soprattutto attraverso la scuola. Le iniziative di Nuvolaverde e dei suoi partner saranno rivolte a mantenere alta l’attenzione internazionale e a favorire gli scambi culturali (e non) attraverso la costruzione di un canale di comunicazione privilegiato con la città .

Per iscriversi e prendere parte all’iniziativa

 

Giovanna M. Russo

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