COSENZA – Il Centro Antiviolenza Roberta Lanzino di Cosenza in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne è stato impegnato in una due giorni di iniziative, la prima Pro&Con i centri antiviolenza si è svolta domenica mattina scorsa in Piazza XI settembre. Nonostante la pioggia e il vento gelido che arrivava dalle innevate montagne della Sila, le volontarie del Centro hanno comunque montato il loro gazebo per vendere le clementine di Calabria Igp donate dalle imprenditrici agricole di Confagricoltura Donna Calabria. Un’iniziativa in memoria di Fabiana Luzzi, la sedicenne coriglianese uccisa dal suo fidanzato il 26 maggio scorso, e di tutte le altre donne che ha visto coinvolte oltre alla città di Cosenza anche quelle di Bologna, Asti e Genova, iniziativa voluta per sostenere e promuovere i centri antiviolenza, per sensibilizzare l’opinione pubblica e mantenere alta l’attenzione sul problema della violenza di genere.
Ma ancora più importante è stata la giornata di ieri, infatti il Centro Lanzino ha inaugurato la nuova sede concessa dalla Provincia di Cosenza in Via Ernesto Fagiani presso l’assessorato provinciale al Mercato del Lavoro e Formazione Professionale e durante l’inaugurazione Paola Granata della Confagricoltura Donna Calabria ha consegnato l’assegno simbolico del ricavato delle vendite delle clementine che continuerà anche nei giorni a venire. Un taglio del nastro emozionante, odore di clementine nell’aria, grandi applausi e occhi lucidi. Antonella Veltri, responsabile della comunicazione del Centro, ha ringraziato la Provincia per l’interesse dimostrato e ha sottolineato che questa nuova sede è finalmente il segno di un riconoscimento ufficiale, dello stesso avviso anche una delle avvocate del Centro Rossella Barberio secondo la quale questa nuova sede traccia l’inizio di una nuova era in cui non ci si sente più sole. Anche l’assessore provinciale Giuseppe Giudicendrea è intervenuto affermando che è il Centro ad aver dato alla Provincia la possibilità di essere veramente utile e la sinergia tra queste parti buone della nostra terra non finisce qui, infatti è già qualcosa più di un’idea la possibilità di creare un nuovo portale, una piazza aperta e innovativa pensata per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Raptus, gelosia, ossessione sono parole che ascoltiamo quotidianamente quando si parla dell’ennesima donna uccisa e in Italia dall’inizio dell’anno sono state strozzate, bruciate, strangolate 130 donne, una cifra che fa tremare i polsi quando ci si rende conto che il nemico contro cui si combatte non si vede perché radicato in una cultura basata sulla disparità dei generi, un nemico che ha il volto nascosto da un viso sempre diverso.
Non basta esporre scarpette rosse e non basta neanche una giornata internazionale per sensibilizzarsi ed esprimere il proprio no alla violenza sulle donne perché il rischio di ridurre la questione a qualcosa di astratto è altissimo ma in casi come questi cedere all’eccessiva retorica può essere quasi utile perché il silenzio può creare un’abitudine all’orrore ancora più pericolosa. Giornate come queste servono a tenere la luce sempre accesa, a ricordarci che la vera grande sfida non è punire oggi ma educare gli uomini di domani a eliminare la violenza dai propri orizzonti.
Giornate come queste servono per impegnarsi a trovare le parole giuste che possano arrivare a tutti e in particolar modo servono a far capire che la lotta alla violenza passa solo attraverso il rafforzamento dei Centri antiviolenza che per 365 giorni all’anno lavorano per renderci tutte un po’ più libere. E adesso brindiamo.
Gaia Santolla