COSENZA – “Forza venite gente che in piazza si va un grande spettacolo c’è…”. Così inizia il celebre musical di Michele Paulicelli, ispirato alla vita di San Francesco. Questo è l’invito rivolto anche dai volontari dell’associazione La Spiga che ieri sera lo hanno riproposto all’Auditorium A. Guarasci.
Una festa per un traguardo importante, ovvero 20 anni di attività dell’associazione che, radicata nei quartieri di San Vito e Serra Spiga, si occupa con premura e dedizione dei bisogni di minori, disabili, immigrati e famiglie in difficoltà. Una ricorrenza che merita anche un grande regalo. Il ricavato della vendita dei biglietti infatti contribuirà alla costruzione di un sogno. L’incertezza sul futuro espressa da tempo dalle famiglie dei ragazzi disabili ha aperto la strada ad un nuovo progetto, un centro residenziale socio-sanitario che possa favorire percorsi durevoli di autonomia personale ed integrazione sociale.
L’idea del musical nasce quasi per caso. E come tutte le cose mosse dalla passione e dalla voglia di divertirsi prende forma pian piano allargando sempre di più il cerchio delle persone coinvolte: si mettono in gioco i volontari, ciascuno facendo leva sul proprio talento, ma soprattutto si stimola la curiosità dei ragazzi che partecipano quotidianamente alle attività dell’associazione. Così sul palco dell’Auditorium va in scena uno spettacolo ricco di personaggi e di interpreti, riproposto ieri per la seconda volta dopo l’appuntamento di inizio anno.
Giocolieri e sbandieratori, sorridenti tra le fila delle poltrone, catturano l’attenzione del pubblico per dirottarlo sul palcoscenico. Si spengono le luci e la magia si avvera… Un “grande spettacolo” davvero, come cantato nella prima strofa, che, seppure nella sua natura dichiaratamente amatoriale, ha saputo intrattenere e divertire con musiche, balli e canti una platea gremita. Tanti i bambini presenti che hanno seguito con interesse l’evolversi della storia, contagiati anche dall’entusiasmo degli stessi protagonisti.
Un allestimento scenico semplice, così come nello stile della vita narrata del santo d’Assisi. Coinvolgente il ritmo delle percussioni e del ricco repertorio di strumenti che hanno accompagnato l’intera rappresentazione in due atti.
Gli applausi alla fine sono scroscianti, nonostante qualche piccola imperfezione. Ma soprattutto è palpabile l’emozione di aver assistito ad un progetto importante, oltre la sua valenza prettamente teatrale. Ci sente parte di una grande famiglia, partecipi di un sogno che sembra già realtà.
Mariacristiana Guglielmelli