Il progetto di Anteas Cosenza, in collaborazione con UniCredit Foundation e con il Comune di Cosenza, porta a 62 gli orti assegnati ad altrettante famiglie del cosentino, Saranno inaugurati venerdì 24 luglio alle ore19.00, presso “ La Città dei Ragazzi” di Cosenza, i primi orti urbani realizzati nella città brutia e relativi al progetto “Orti Solidali” , realizzati dall’Associazione Anteas (Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà) di Cosenza in collaborazione con il Comune di Cosenza e con UniCredit Foundation. Alla conferenza di presentazione saranno presenti il Sindaco di Cosenza Arch. Mario Occhiuto, l’Assessore all’Ambiente Carmine Vizza, Benito Rocca, presidente Anteas, e Gabriella Dragani, responsabile progetto. Il terreno su cui sono stati implementati gli orti, è stato concesso in comodato gratuito dall’Amministrazione Comunale ed insiste nella parte nord della struttura, nella zona successiva al Cubo Giallo.
Gli “Orti Solidali” rappresentano per la città di Cosenza il primo esperimento di orti urbani, un’iniziativa che coniuga sviluppo e recupero della socialità civica intergenerazionale, contrasto alla marginalità e all’esclusione sociale degli anziani, attraverso un processo virtuoso in grado di utilizzare l’agricoltura sociale quale strumento di sostegno al reddito e promozione della filiera a metri zero, oltre che un presidio sul territorio a forte valore identificativo. Nel corso dell’iniziativa saranno presentati al Sindaco e alla cittadinanza i 42 orti già consegnati e coltivati efficacemente dai novelli ortolani e altri 20 lotti implementati ma ancora da consegnare. I fondi sono assegnati gratuitamente ai cittadini, preferibilmente over 65, e alle loro famiglie.
“L’esperienza ci sta insegnando che basta un fazzoletto di terra – dichiarano Carmine Vizza e Benito Rocca – per favorire le relazioni sociali e, quelle legate al lavoro della terra, con il ritmo naturale della vita contadina, il lavoro fisico, il contatto con le piante, hanno un effetto rigenerante e sicuramente benefico. Dopo la pensione molti anziani tendono a ridurre le proprie relazioni, a isolarsi nelle famiglie di origine e spesso – per motivazioni legate anche al disagio economico, si chiudono in casa. Aver dato ad oltre 50 anziani la possibilità di uscire, staccarsi dal televisore e occuparsi di natura con la soddisfazione di riportare a casa ortaggi e verdure del proprio orto sta generando in loro un approccio corretto e impagabile sul piano del benessere bio-psico-sociale, che pochi altri ambienti possono offrire. In agricoltura è possibile, infatti, sperimentare per la persona una relazione diretta ed immediata tra azione ed effetto: “se una pianta si secca è perché non è stata accudita“. Con questa prima iniziativa invitiamo i cittadini e gli anziani in prima persona a raccogliere la nostra istanza e a candidarsi per l’assegnazione di un orto, pronto per essere coltivato”.