COSENZA – Si avvicinano le feste di Pasqua e scocca l’ora delle uova di cioccolato. Al latte o fondente è davvero difficile resistere alla golosità e alla dolcezza. E non solo per i più piccini. Ancora meglio se la tentazione può essere abbinata ad un gesto di solidarietà. Diverse le associazioni che approfittano di questa ricorrenza per organizzare momenti di raccolta fondi a sostegno delle proprie attività o di specifici progetti. È il caso, tra le altre, dell’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) che oggi, sabato 23 marzo, e domani, domenica 24, allestisce il proprio gazebo a Reggio Calabria, in piazza San Giorgio al Corso, e a Cosenza in piazza XI Settembre.
La SLA è una malattia neurodegenerativa progressiva che al momento non consente la guarigione. In Italia si calcola che siano circa 5.000 le persone colpite, anche se risulta complesso avere contezza precisa nei numeri per la difficoltà della diagnosi nella fase iniziale. Il lavoro da fare è davvero tanto sia per quanto riguarda la ricerca sia per restituire ai malati la dignità che la malattia toglie loro. L’AISLA si occupa di tutto questo e molto di più. Uno sguardo attento è rivolto anche alle famiglie che convivono con le difficoltà e il dolore dei propri cari: figli o genitori, mariti o mogli, sorelle o fratelli che si consumano pian piano con il progredire della malattia. È di appena qualche mese fa la vicenda delle proteste e dello sciopero della fame contro i tagli decisi dal governo centrale.
L’iniziativa “I dolci buoni” fornisce a tutti l’opportunità di conoscere più da vicino questa realtà, i progetti che si sviluppano sul territorio e soprattutto le persone e le storie che li animano. Con un contributo minimo di 10 euro presso i banchetti allestiti nelle piazze di Reggio Calabria e Cosenza si può dare una mano per la realizzazione di progetti mirati al sostegno dei malati di SLA presenti nelle due province. In cambio si portano a casa le uova di Pasqua e le colombe artigianali realizzate dell’Apar (Associazione pasticceri reggini). Un flusso di solidarietà dal territorio al territorio: dalla produzione locale di dolci alla vicinanza di persone e famiglie che nelle nostre comunità affrontano spesso nell’isolamento il loro dolore.
L’impegno dell’AISLA parte proprio dalla necessità di non far sentire soli i malati. Nell’inevitabilità della fine diventa indispensabile fornire non solo un valido supporto medico e sanitario, ma soprattutto un affiancamento sul piano psicologico, senza trascurare gli aspetti burocratici che l’avanzare della malattia presenta.
Cristian Filice, referente del distaccamento di Cosenza, non nasconde la sua soddisfazione: “Queste iniziative sono molto importanti per la nostra associazione che opera ogni giorno a sostegno dei malati e delle famiglie con l’obiettivo di creare percorsi assistenziali che possano migliorare la qualità della vita delle persone afflitte da SLA. Auspico una grande partecipazione da parte della cittadinanza e grazie ai fondi che raccoglieremo andremo avanti nella realizzazione e nel supporto di importanti progetti, alcuni già attivati, come la creazione di gruppi AMA (Auto-Mutuo-Aiuto)”.
L’uovo come simbolo di nuova vita, dunque, di rigenerazione e di speranza per chi purtroppo rischia di perderla insieme a piccoli pezzi di sé, ogni giorno.
Mariacristiana Guglielmelli