Il Coordinamento regionale Strutture convenzionate invia una lettera aperta al Presidente della Giunta regionale Mario Oliverio, all’Assessore Regionale ai Servizi Sociali Federica Roccisano, al Dirigente Generale del Dipartimento n° 7 Antonio De Marco, e ai Presidenti della II° e III° Commissione Regionale Michelangelo Mirabello e Giuseppe Aieta, per richiedere un incontro urgente che risolva la criticità nella gestione dei servizi sociali della Calabria. Difatti, l’approvazione dell’assestamento di bilancio, che pur riconosce i debiti pregressi degli anni 2014 e 2015 per i Comuni e le organizzazioni convenzionate per la gestione dei servizi sociali della Regione, non comporta una risoluzione totale delle problematiche tuttora in atto nel settore. Tra le altre questioni irrisolte, invero, agli operatori non viene corrisposto il compenso mensile maturato (si calcola, del resto, che, in media, ciascun dipendente vanti un credito di circa 9-10 mensilità in arretrato); circa il pagamento degli oneri fiscali e previdenziali (Durc) sussiste un accumulo di mensilità arretrate. Nonostante ciò, per l’anticipo delle fatture emesse, ancora si continuano a pagare interessi alle banche, mentre, di fatto, l’assistenza è comunque garantita ai cittadini. Tutto ciò, a conferma del rapporto emesso dalla società ERNST & YOUNG circa due anni fa secondo il quale la Calabria si pone all’ultimo posto per l’inadeguatezza delle rette corrisposte alle strutture che erogano servizi sociali.
Proprio in vista di una risoluzione quanto meno immediata dei problemi che affliggono il settore e che, ad oggi, vedono almeno duemila operatori sociali senza stipendio e senza possibilità di riceverlo nelle prossime festività natalizie, è stato richiesto un incontro alle istituzioni regionali, affinchè possano erogare ai Comuni e alle Strutture che gestiscono la Rete Regionale dei Servizi Sociali le somme riferite alle annualità arretrate e inseriscano fin dal prossimo bilancio di previsione della Regione le risorse necessarie per sostenere le Politiche Sociali della Calabria. Se tutto ciò non dovesse accadere, si potrebbe passare alla mobilitazione generale di tutto il settore.