Rete Urbana Antiviolenza, iniziativa del comune di Rende e del Centro R. Lanzino

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RENDE Il primo tavolo tecnico della rete urbana antiviolenza connota e definisce il percorso che i comuni di Rende, Castrolibero e Cosenza hanno intrapreso per rinnovare e rafforzare un sistema che affianchi e sostenga i centri antiviolenza e gli operatori che quotidianamente lavorano e si battono per arginare il fenomeno degli abusi sulle donne nel dare seguito alla sottoscrizione del protocollo Anci-D.I.Re con azioni mirate, sostenere l’appello lanciato nei giorni scorsi dal Centro Antiviolenza “R. Lanzino” in merito alla mancata copertura finanziaria della Legge regionale n.20.centro roberta lanzino
All’incontro svoltosi venerdì mattina nelle stanze dell’assessorato alle pari opportunità di Rende -comune capofila- hanno partecipato la Presidente del Consiglio comunale Nicoletta Perrotti e l’assessora alle Pari Opportunità Sabrina Pacenza, in rappresentanza del Comune di Castrolibero, Alessandra De Rosa  delegata alle pari opportunità per il comune di Cosenza e la componente del Consiglio Nazionale Donne in Rete contro la Violenza (D.i.Re) Antonella Veltri.
Primo passo la ricognizione e l’individuazione degli attori che andranno a comporre la rete: “Abbiamo inteso partire dal modello “Urban” -ha affermato Marina Pasqua- perché è stata una esperienza di cui faremo sicuramente tesoro, ma al tempo stesso intendiamo costruire una rete che in un certo senso superi Urban: vogliamo che essa sia funzionale al nostro territorio e alle sue esigenze in modo da rispettare appieno le linee guida del protocollo Anci-D.iRe.”.
È infatti dalla metodologia dei centri antiviolenza che si vuole muovere: “Il sistema attivato dal protocollo -ha concluso l’avvocata- è elemento connotante del lavoro che nei prossimi mesi svolgeremo. Temi quali la formazione degli operatori così come della rete stessa, la campagna di sensibilizzazione e informazione nelle scuole si inquadrano in uno schema nazionale che ha componenti d’azione già ben collaudati. Ciò che auspichiamo infatti  è che la rete urbana antiviolenza dia gli strumenti utili a promuovere strategie condivise finalizzate all’arginare il fenomeno della violenza contro le donne. Formalizzando la collaborazione fattiva tra enti pubblici e attori che a vario titolo sono coinvolti in tale processo si attiverà un circuito virtuoso. Solo così riusciremo a dare una risposta integrata a tale fenomeno.”

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