Slotmob #85: continua la battaglia al gioco d’azzardo

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slotmob RoglianoCOSENZA – A Rogliano è il turno del numero 85.

No, non stiamo dando i numeri né siamo in fila per essere serviti al banco dei salumi.

Si tratta dell’ottantacinquesima iniziativa contro il gioco d’azzardo realizzata nell’ambito della campagna nazionale di Slotmob, partita già da qualche anno.

Promotori dell’iniziativa nella cittadina calabrese R-Evoution Legalità, Banca Popolare Etica, Microdànisma, Economia di Comunione e Rete Mag delle Calabrie.

“L’idea nasce all’interno di un laboratorio su gioco d’azzardo e usura, durante il quale è emersa la necessità di sostenere quelle attività che nei nostri territori hanno deciso di rinunciare alle slot machine”. Con queste parole prende avvio la mattinata su via Guarasci.

Gli interventi che si alternano sono brevi e precisi. Non ci sono giri di parole. L’attenzione è tutta rivolta ai veri protagonisti dell’iniziativa. Da un lato il bar Misaggi che dall’estate del 2013 ha tolto le insidiose macchinette dai propri locali, dall’altro la comunità che ha scelto di premiare questo cambiamento.

A rendere ulteriormente significativa ed incisiva la riuscita dello Slotmob è stata la partecipazione e il coinvolgimento di studenti e studentesse del locale Liceo Scientifico e dell’Istituto Tecnico Economico “A. Guarasci”. L’entusiasmo dei più giovani ha regalato colore e vivacità all’iniziativa, ma soprattutto ha posto le basi per un reale percorso di consapevolezza. Un cammino di educazione e formazione che passa dall’analisi delle scelte concrete e quotidiane, così come dagli esempi di chi mette in pratica valori e posizioni di centralità degli individui e delle relazioni piuttosto che del denaro e del potere.

Oltre alle scuole ha aderito all’iniziativa anche l’Amministrazione Comunale che si è già dimostrata sensibile alla problematica. Con la Delibera del 31 ottobre 2012, infatti, ha posto il divieto di aprire nuove sale giochi e scommesse.

La rinuncia ai guadagni provenienti dalle slot machine non è una scelta semplice. Significa innanzitutto una perdita immediata dai ricavi delle giocate. Ma in alcuni casi può comportare anche mettersi contro gruppi di criminalità organizzata che si nutrono delle difficoltà delle vittime.

Il gestore del bar però è convinto della sua decisione. Anzi vorrebbe creare un’apposita sala da gioco, in stile vintage, che possa essere reale luogo di aggregazione.

Un’idea che risponde in pieno al motto dello Slotmob “Un bar senza slot ha più spazio per le persone”. Un’idea che si spera possa essere accolta positivamente dalla comunità, che sappia accogliere questa proposta anche oltre l’iniziativa odierna, che sappia comprendere fino in fondo l’importanza di ridare centralità alle relazioni.

 

Mariacristiana Guglielmelli

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