Cosenza, congedo amaro

0
410

Il Cosenza perde in quel di Teramo, subendo un passivo immeritato e sonoro che fa rumore. Tuttavia, la prestazione dell’undici di Cappellacci è lungi dall’essere insufficiente, come invece darebbe a pensare il risultato, e consta di ben tre legni colpiti nell’arco dei novanta minuti. Solo sfortuna, dunque? No, anche grandi meriti del Teramo e qualche demerito della terna arbitrale. Ma non si può avere sempre il massimo, specie in occasioni come questa. Si va al riposo dunque secondi, ma ad una sola lunghezza dalla nuova capolista.

Cappellacci sceglie gli stessi undici della precedente sfida, con l’unica variante di Mannini al posto di Palazzi. In mezzo, ancora nessun cenno di vita per Castagnetti, che si accomoda in panchina. I padroni di casa si dispongono con un più prudente, almeno in apparenza, 4 – 4 – 1 – 1, con il brasiliano Dimas a dispensare palloni per l’unica punta Gaeta.

La partita inizia senza troppi complimenti, con il Cosenza che parte subito all’attacco. Paradossalmente, però, è il Teramo a passare dopo quattro minuti, da palla inattiva, quando Sassano riceve da Caidi e batte l’incolpevole Frattali. I padroni di casa sono ringalluzziti dal vantaggio e sfuriano con Dimas, lasciato solo al tiro: la conclusione però è centrale e Frattali blocca agevolmente a terra. Al minuto 11 si ferma Mannini, che lascia il posto a Palazzi. Tre minuti dopo Alessandro s’inventa una serpentina meravigliosa smarcando Mosciaro solo davanti alla rete sguarnita, ma il capitano spedisce incredibilmente a lato. La partita non lascia momenti di respiro, e Dimas viene di nuovo lasciato al tiro, stavolta alto. Al ventesimo clamoroso palo del Cosenza: Criaco crossa tagliato dalla destra, lisciano tutti e De Angelis schiaccia a due passi mandando sul montante. Il Teramo non sta a guardare e ancora con Dimas sfiora il gol con un tracciante rasoterra insidioso che lambisce il palo della porta difesa da Frattali. Il Cosenza continua a premere e si presenta al tiro con Meduri, la cui cannonata dai ventitre’ termina a lato, mentre si stampa sul palo l’insidioso rasoterra di Mosciaro dalla stessa zolla. Il numero nove si sente evidentemente in colpa per l’errore sulla sortita di Alessandro e ci prova su punizione, sfera non troppo distante dalla porta casalinga. Allo scadere del primo tempo parte un traversone al volo dalla destra: Gaeta è solo e incrocia di testa a colpo sicuro, ma Mr. Frattastic è mostruoso e si allunga prima in quest’occasione e poi su una sassata dalla distanza. Si chiude così un primo tempo migliore di molte partite della serie cadetta, con un punteggio bugiardo ed un Cosenza sorprendentemente bello.
Inizia la ripresa con delle folate offensive, prima da una parte e poi dall’altra, ma senza alcuna occasione da segnalare. La sfida si mantiene comunque su livelli vivaci e piacevoli. Al quarto d’ora fuori Alessandro, dentro il match winner dell’ultimo incontro Elio Calderini. Poco dopo Dimas strozza una conclusione che sarebbe potuta essere il k.o. per gli uomini di Cappellacci. Al ventisei esce Criaco per problemi ai flessori, dentro Napolano, l’uomo del tiro della domenica, mentre Casolla rileva Dimas. Al ventisette episodio dubbio in mezzo all’area dei padroni di casa, con un rimpallo su cross di Mosciaro che finisce sulla mano di un centrale avversario: l’arbitro fa proseguire, ma sul ribaltarsi dell’azione Sassano viene perfettamente imbeccato e buca Frattali. Il Cosenza crolla e Sassano si infila da tutte le parti, con Frattali che deve uscire basso su un infido cross rasoterra del numero sette avversario. Palermo rileva Gaeta, ma la partita non ha null’altro da dire, se non della sfortuna che si abbatte prepotentemente sui Lupi con il terzo legno colpito da Elio Calderini ed una ribattuta su tiro al volo di Bigoni da distanza ravvicinata. Su un rovesciamento di fronte, quando la partita prosegue per inerzia, sul filo del fuorigioco scatta Casolla che beffa con un delizioso pallonetto Frattali: game over per i Lupi in terra straniera e perdita della vetta.

Il Cosenza ha poco da recriminare a sé stesso, molto di più alla terna arbitrale, complice della sconfitta con alcune situazioni da rivedere, ed alla malasorte. Cappellacci ha disposto i suoi ad una partita d’attacco, ha aggredito bene la sua ex squadra ed ha effettuato tutti i cambi al momento opportuno. Tre reti sono davvero troppe per il Cosenza visto oggi, che avrebbe potuto tranquillamente pareggiare la partita: ma nel calcio non si vince ai punti, e dunque le tre lunghezze vanno al Teramo che si laurea campione d’inverno in maniera sorprendente ed immeritata. Congedo amaro, dunque, ma solo nel risultato. Per il resto, un ottimo Cosenza che ha solo tanto da rimproverare a fattori esterni al gioco.

Francesco La Luna

 

TERAMO – COSENZA 3 – 0

COSENZA: Frattali; Bigoni, Guidi, Blondett, Mannini (’11 Palazzi); Meduri, Criaco (’26 Napolano), Giordano; Mosciaro, Alessandro (’15 st Calderini), De Angelis.

TERAMO: Serraiani; Ferroni, Caidi, Speranza, Scipioni; Sassano, Lulli, Cenciarelli, Di Paolantonio; Dimas (Casolla); Gaeta (’43 Palermo).

AMMONITI: Guidi, Meduri, Calderini (C); Sassano (T)

MARCATORI: Sassano, Sassano, Casolla (T)

 

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here