ACRI (CS) – «C’è del marcio in Danimarca» scriveva Shakespeare nell’Amleto, «c’è del marcio in questa situazione» pensa, anche se non dice, Franco Falco, teammanager dell’Acri, recentemente inibito dalla Tribunale Federale Territoriale fino al 22 aprile 2017 per i noti fatti del post-partita di Acri – Castrovillari, gara dello scorso campionato di Eccellenza. Una sanzione che, secondo la richiesta del sostituto procuratore federale, avrebbe potuto essere ancor più pesante (nove mesi), «per aver omesso – si legge nel comunicato n.79 del 20 dicembre 2016 – di controllare, prima della disputa della gara FC Calcio Acri – Asd Castrovillari, del 27/2/2016, che il cancello posto lateralmente alla tribuna occupata dai tifosi locali, rimanesse chiuso e, comunque, custodito, così favorendo l’ingresso, a fine gara, sul terreno di giuoco, dei sostenitori dell’Acri e consentendo che questi lanciassero pietre ed aste di bandiere contro tifosi ospiti assiepati nel settore loro riservato»; Lo stesso procuratore aveva chiesto anche 8 mesi di inibizione per Domenico Mazzei, all’epoca dei fatti Vice Presidente della squadra ospite, e ammende salate (rispettivamente di 1,500 e 1,200 euro) per le società di Acri e Castrovillari. La procura federale ha poi dimezzato le pene: 4 mesi di inibizione per Falco, 2 per Mazzei, 750 euro e 600 euro di multa rispettivamente ad Acri e Castrovillari. Uno sconto che non soddisfa per niente il team manager dei rossoneri che con fermezza dichiara: «Sono rimasto molto sorpreso. È vero che si tratta probabilmente di atti dovuti per la carica di dirigente accompagnatore ma sono rimasto comunque sconcertato nel leggere le motivazioni: l’omessa custodia del cancello poi divelto dai tifosi, che ha portato all’invasione in campo e per la quale la giustizia ordinaria ha gia emesso dei Daspo». «È una sentenza ingiusta e ingiustificata. Un abbaglio clamoroso», prosegue Falco poi citando le azioni fatte dall’Acri per permettere che la partita si disputasse nel migliore dei modi: «Avevamo segnalato che si trattata di un derby molto sentito al Prefetto che ha poi dislocato molte fore dell’ordine ad Acri. Inoltre il commissario di campo aveva verificato prima della partita che fosse tutto in ordine. La sicurezza era stata affidata alle forse dell’ordine che avevano il controllo dell’impianto sportivo». Poi il racconto del folle post-gara: «Io mi trovavo negli spogliatoi per accompagnare l’arbitro. Il cancello è stato divelto da tifosi ma le forze di polizia erano presenti. Fra l’altro il presidente dell’Acri e alcuni altri dirigenti presenti in panchina si sono dati da fare affinchè l’invasione cessasse. Per questo è mortificante che un dirigente venga squalificato per 4 mesi solo perchè sulla distinta figura come dirigente accompagnatore».
Franco Falco non ci vede chiaro e da parte sua, su questa triste vicenda, aleggia un grigio sospetto: «Se devo pagare lo sgarbo fatto al calcio calabrese e chi lo governa portando via la squadra da Guardavalle lo si dica chiaramente». Possibile che la vicenda non finisca qui: Falco conferma che continuerà con azioni legali per «tutelare la mia immagine di dirigente sempre attento alle regole e mai allontanato dalla panchina o protagonista di episodi di violenza» e sul collega di inibizione Mazzei dichiara: «ingiusta anche la sua sanzione. Si tratta di una sentenza di comodo che non serve a niente e a nessuno se non a buttare fango su persone per bene».
Andreina Morrone