Acri, al via la nuova avventura di Andreoli. «Ci aspettano 23 finali»

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Andreoli

ACRI (CS) – Come se il tempo non fosse mai passato. Ma è passato. Sette lunghi anni ci sono voluti affinchè Angelo Andreoli e l’Acri si ritrovassero dopo quell’entusiasmante cavalcata della stagione 2010 – 2011, culminata con la promozione diretta in Serie D. «Ritornando qui mi sono venute davanti le immagini dell’ultima partita con il Roccella. Ho ripercorso con la mente quella giornata di aprile del 2011 – racconta Andreoli -. E’ stato naturalmente bello anche rivedere le facce amiche che ho lasciato allora».

«Bello ritornare in un ambiente che conosco bene, un ambiente che mi ha voluto bene.»

«Sono stato uno dei tifosi della squadra in questi anni – ha spiegato il tecnico di Fuscaldo nella conferenza stampa di presentazione -. Ringrazio la società per aver pensato a me. Certo è una grande responsablità ma questo mi sprona a fare meglio, perchè in fondo è facile allenare squadre che vanno a gonfie vele, partite con i tempi giusti». Andreoli ha così deciso di intraprendere una delle sfide più difficili ed interessanti da allenatore. «C’è molto da lavorare, la classifica parla da sola. C’è bisogno di risollovera l’umore della squadra. I ragazzi stanno pagando lo scotto e forse hanno raccolto meno di quello che potevano raccogliere fino ad adesso».

Tenico e società in sintonia

Lavorare anche in prospettiva mercato: «Con la società siamo d’accordo, cercheremo di fare il possibile nelle prossime gare e poi vedere alla riapertura del mercato di sistemare la squadra nella giusta maniera». Gli fa eco il presidente Torchiaro: «Siamo contenti che Andreoli sia qua. Ha accettato con entusiasmo e ora c’è solo da lavorare». «Lavorare – prosegue Andreoli che oggi ha già diretto il suo primo allenamento con la squadra – per riportare quell’entusiasmo che ha sempre contraddistinto la gente di Acri. I tifosi devono tornare ad essere il 12° uomo in campo. So che le prime partite sono state seguitissime e che i ragazzi sono usciti fra gli applausi. Questo fa capire la voglia di calcio che ha questa Città. Noi speriamo di riportare nel più breve tempo possibile  quell’entusiasmo che possa far tornare l’Acri calcistica nelle categorie che più le competono».

Gli obiettivi e la nuova Acri di Andreoli

Quindi testa bassa, lavoro e tante motivazioni. Andreoli sa da dove partire. «Io non ho visto la squadra. Ho preso la squadra a ascatola chiusa sapendo che c’è comunque del buon materiale. Quello che mi importa di più è vedere l’atteggiamento che la squadra avrà perchè i ragazzi hanno tanto entusiasmo. Inoltre qualche individualità importante e gente di esperienza, come Martinez che ho avuto lo scorso anno a Corigliano con Calomino, possono dare una grande inizione di fiducia ai tanti giovani che ci sono e fungere da esempio. Come giocheremo? Scenderemo in campo nel modo più consono a quelle che sono le caratteristiche dei ragazzi per farli rendere al meglio, cercando di farlo nel più breve tempo possibile. Sette parite sono già andate e quelle rimangono per noi saranno 23 battaglie. Come una finale di Coppa, la nostra finale».

Su Delogu

L’enutsiasmo di Andreoli è contagioso. Da sottolineare la sua signorilità nell’aver rivolto anche un saluto a chi l’ha preceduto sulla panchina dell’Acri. «Queste cose nel calcio accadono. Oggi è successo a lui, in passato a me. A lui va la mia vicinanza».

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