COSENZA – La Federtennis calabrese esige chiarezza su un domani sportivo che vuole partire. Lo stesso Comitato regionale Fit, presieduto da Giuseppe Lappano, non se n’era stata con le mani in mano e nei giorni scorsi, era stato tra i primi a proporre alla Regione un protocollo per la prevenzione, supportato scientificamente da docenti dell’UNICAL, per consentire la ripresa del tennis, ben più restrittivo di quello elaborato dalla FIT Nazionale. Ad oggi, mentre in molte regioni si riaprono i circoli, la nostra non ci ha degnato di una risposta. Sinceramente sono molto preoccupato per gli insegnanti di Tennis e per i Circoli, che stanno vivendo un dramma economico immane.
Di seguito l’accorato appello del presidente Lappano pubblicato sulla pagina ufficiale della FIT Calabria:
«Dopo settimane in attesa di una risposta al nostro documento-appello da parte della Presidente della Giunta Regionale della Calabria, On. Jole Santelli, sento il dovere istituzionale di esprimere forte il rammarico mio e di tutto il Comitato Regionale della FIT per l’assenza di un qualsiasi cenno nei confronti di un protocollo studiato e supportato dal parere scientifico di un docente di Scienza della Salute dell’UNICAL, Prof. Diego Sisci, finalizzato ad ottenere la riapertura di una disciplina sportiva come il Tennis che anche lo studio del CONI è del Politecnico di Torino hanno individuato come la più sicura in assoluto tra le discipline sportive. Riesce veramente difficile comprendere, inoltre, che una Regione caratterizzatasi come quella più disposta favorevolmente alle aperture anche di attività significativamente più pericolose sul fronte Covid, non abbia voluto intenzionalmente prendere in considerazione la nostra istanza, neanche per un parere negativo. Aggiungo al rammarico la meraviglia e la costernazione, unite a profonda delusione, per l’uscita odierna del chiarimento all’Ordinanza P. G. del 29 aprile u. s. nel quale si sottolinea che altre discipline sportive sono autorizzate alla ripartenza. Chiedo a tutti gli amici del Tennis calabrese, un movimento di oltre 20.000 praticanti, 85 associazioni sportive affiliate alla FIT, circa 200 maestri e 2.000 atleti agonisti, di condividere la presente formale protesta rivolta alle Autorità Regionali che si sono mostrate totalmente disinteressate ad un movimento così numericamente importante e composto da persone intelligenti, professionisti, appassionati e dedite con il massimo impegno e la massima determinazione a fare sport nella nostra comunità. Una evidenza a livello sociale che contribuisce alla costruzione di una delle poche immagini positive che la nostra martoriata Calabria riesca ad esportare».