Cosenza – Arzanese, le pagelle dei Lupi.

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Frattali voto 7: non fa più notizia, ormai. Una sola parata, ma vale oro, sull’incursione di Ripa. La sicurezza che conferisce alla difesa sulle palle alte è sinonimo di tranquillità per tutto il reparto arretrato: tanto c’è Frattali.

Bigoni voto 5,5: meno delle altre prestazioni, un paio di diagonali sbagliate e due passaggi a vuoto su cui non possiamo soprassedere. Peccato, perché ha i crismi del giocatore che in questa serie potrebbe fare decisamente bene.

Pepe voto 6,5: non è l’eleganza fatta centrale, anzi è piuttosto rude, ma molte volte è la sostanza che conta. Cappellacci gli chiede difesa alta, lui e Guidi rispondono presente. L’elevato numero di fuorigioco degli ospiti ne è la prova.

Guidi voto 6,5: speriamo non si spengano, ma finalmente i due là dietro hanno dato prova delle loro abilità: per le geometrie che ha nei piedi e l’eleganza delle movenze, Guidi sembrerebbe un mediano mancato.

Mannini voto 5: spinge poco, fa partire un cross uno in tutta la partita, resta bloccato sulla propria corsia e viene beccato dal pubblico in più di un’occasione. Certo, ci saranno occasioni per (speriamo) farci ricredere, ma in questo momento la retroguardia ha bisogno di certezze, e la certezza a sinistra si chiama Palazzi.

Meduri voto 6: assolutamente anonimo, lo specchio della partita. Fa il suo, non cerca di complicarsi la vita, detta le geometrie in mezzo al campo, sostituisce (questo sì, finalmente) Giordano, imbarazzante nelle ultime due uscite. Si segnalano un paio di belle aperture.

Castagnetti voto 5: così no, non va. Viene da chiedersi se Marino non abbia preso un abbaglio con questo pseudo – fenomeno. Fa quello che farebbe un qualunque ragazzo della Beretti, per quanto il suo mancino risulti calibrato. Ma una persona che sfrutta solo il 30% delle proprie possibilità non riuscirà mai a convincere pienamente il proprio pubblico.

Napolano voto 6,5: trova due volte la conclusione, la prima impatta sull’incrocio, la seconda si infila alla sinistra di un infortunato Fiory. Sostituito, non si lascia prendere dal nervosismo e dalle provocazioni avversarie raccogliendo gli applausi del San Vito. Quando diventa interno di centrocampo, diventa assolutamente interessante. Forse l’alternativa a Castagnetti.

Alessandro voto 7: un motorino continuo, a volte impreciso, ma sempre sul pezzo. Punta l’uomo, lo salta e crea superiorità numerica. Corre per novanta minuti e sembra averne per altrettanti. L’unico, forse, a non risentire del caldo.

Calderini voto 7: eccolo, l’uomo che i tifosi e gli addetti ai lavori richiedevano a gran voce. Devastante nelle accelerazioni, possente nel gioco aereo, imprevedibile nell’uno contro uno. Ci si chiede perché Cappellacci si sia ricordato di lui solo ora, ma tant’è: oggi si prende la palma di migliore in campo e gli applausi del San Vito, che ad ogni sua giocata impreca contro il Mister (dal ’40 De Angelis voto 6,5: si procura e trasforma il rigore, da buon bomber di categoria)

Mosciaro voto 5,5: non è un periodo di forma, lo abbiamo detto e ribadito, ma Cappellacci sembra non voler ascoltare i moniti del San Vito. Il rispetto per chi è rimasto attaccato ai colori ci sta tutto, ma dev’esserci anche rispetto verso chi è in condizioni migliori. La discussione con De Angelis al momento del calcio di rigore è imbarazzante. Sarà un momento, ma speriamo passi presto.

Cappellacci voto 5: il suo Cosenza non esprime una chiara idea di gioco. Parte col 4 – 4 – 2, si trasforma in un 4 -3 – 3, un esterno diventa costruttore di gioco o trequartista, un altro non regge l’impatto, i terzini restano inchiodati. Questi tre punti sono una boccata d’ossigeno. Si dice che le sue squadre vengano fuori alla lunga: speriamo solo sia vero.

 

Francesco La Luna

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