CATANZARO – FERALPISALÒ 2-2
CATANZARO (3-4-3): Furlan; Celiento, Figliomeni, Signorini (21”st Pambainchi); Statella, Maita, De Risio, Nicoletti (21’st Giannone); Bianchimano (40’pt D’Ursi), Kanoute (28’st Eklu), Fischnaller (28’st Ciccone).A disposizione: Elezaj, Iuliano, Nikolopoulos, Lame, Mittica Posocco, Casoli All. Auteri
FERALPISALÒ (4-3-2-1): De Lucia; Legati, Giani (29’pt Altare), P. Marchi, Contessa; Magnino (27’st Ferretti), Pesce, Scarsella; Vita, Maiorino Caracciolo (21’st Mattia Marchi)A disposizione: Livieri, Mordini, Dametto, Ambro, Canini, Libera H, Tantardini, Guidetti All. Zenoni
ARBITRO: Amabile di Vicenza
NOTE: Ammoniti: Contessa, D’Ursi Eklu e Celiento. Recupero: 2′ pt, 6′ st
MARCATORI: 31′ st Pesce, 7′ st De Risio, 23′ st Fischnaller, 43′ st Legati
CATANZARO – Non sono bastati i diecimila del Ceravolo né un secondo tempo coraggioso, almeno per tre quarti. Il Catanzaro esce con la Feralpisalò. Qualificazione meritata per i lombardi che, pur soffrendo gli attacchi giallorossi, hanno sempre tenuto la presa mentale sul match, consapevoli che il momento decisivo avrebbe potuto arrivare da un momento all’altro.
L’inizio della gara segue la falsariga dell’andata. I giallorossi sono padroni del campo ma gli ospiti serrano bene le linee. Col passare dei minuti però, Statella, De Risio e Kanouté prendono per mano la squadra e alzano il livello. La catena di destra inizia a produrre con costanza: arrivano cross e angoli, ma tiri in porta nessuno. La Feralpi prova a rispondere in contropiede, forte di una presenza in area come quella di Caracciolo in grado di ricavare il massimo anche dalle situazioni più sporche. Così, arriva il gol del vantaggio lombardo: un cross dalla destra particolarmente arcuato; Furlan potrebbe uscire, ma forse il vento e il sole lo ingannano. La palla arriva sulla destra, un contrasto aereo la manda fuori area sui piedi di Pesce che non ci pensa su due volte e calcia sul secondo palo: la sfera incoccia il legno e supera Furlan. Il Catanzaro va in confusione, Maita perde troppi palloni, a questo punto diventa più importante guadagnare lo spogliatoio ancora sotto di un gol.
Auteri è un grandissimo allenatore, sa come gestire queste situazioni: difatti il Catanzaro torna in campo con tutt’altro spirito: prima viene annullato un gol per fuorigioco a Fischnaller, imbeccato da un millimetrico lancio di Figliomeni, poi arriva il pari: De Risio si mette in proprio, salta l’uomo, porta la palla sul sinistro e la calcia all’angolino basso. Il pareggio infiamma il Ceravolo: le partite a eliminazione diretta vivono di momenti. Infatti la Feralpi, costretta a giocare controvento, non esce più dalla propria trequarti e il Catanzaro è arrembante sulla solita catena di destra. Da lì arriva il perfetto cross a rientrare che Fischnaller, fino a quel momento poco coinvolto, spinge in porta. È delirio, la maledizione dei playoff potrebbe cadere. Figliomeni non è al meglio ma resiste, la squadra si abbassa ma difende bene. Purtroppo però il calcio è uno sport a basso punteggio, in cui non sempre vince il migliore. Bastano i centrimetri, come insegnava Al Pacino in ogni maledetta domenica: quei centimetri per colpa dei quali Celiento non riesce a evitare il corner da cui nasce il gol di testa di Legati: anche qua forse Furlan avrebbe potuto uscire. In ogni caso è troppo tardi. Altra cocente delusione ai playoff, ma stavolta ai ragazzi di Auteri vanno fatti solo applausi. Il calcio sa essere crudele, ma dà la possibilità di rifarsi ogni anno. Nei prossimi mesi ci sarà tanta frustrazione. Starà al Mister trasformarla in energia positiva. Le basi ci sono e sono solidissime. Per una volta il futuro del Catanzaro sembra roseo: il Palermo e le altre concorrenti del prossimo anno saranno dure, ma Auteri e i suoi non devono avere paura di nessuno.