LAMEZIA TERME (CZ) – Dopo il patron Nicola Mazzocca è la volta dell’allenatore della Royal Team Lamezia, Paolo Carnuccio tracciare un bilancio sul torneo finito da due settimane. Riflessioni sugli amari play off, che non cancellano la positiva stagione della Royal, ed ovviamente anche sul futuro.
Mister Carnuccio, iniziamo dalla semifinale di ritorno contro Roma: cosa non ha funzionato?
“Non credo che si poteva fare qualcosa di più e di diverso. Abbiamo avuto prestazioni non all’altezza dello standard personale e di squadra e del trend avuto nell’ultima parte di stagione dovuto a problemi di natura fisica o contrattempi che si sono manifestati nella settimana che ha preceduto e durante la stessa partita di ritorno. Aggiungiamo anche la squalifica della Mirafiore e quindi non si poteva fare di più”.
Ha influito anche l’infortunio già all’andata del capitano Marrazzo?
“Sicuramente, cosiccome gli acciacchi e gli infortuni durante la settimana del ritorno di tre giocatrici importanti. Ha influito lo stato di malessere accusato durante la stessa gara da due nostre giocatrici. Per cui si sono create situazioni in cui era obiettivamente molto difficile poter provare soluzioni positive all’interno di quella gara”.
Quanto è deluso?
“Non è delusione, più che altro è rammarico e rabbia: due cose che nello sport possono capitare. La delusione è quando perdi per bravura dell’avversario a cui fai complimenti. Il rammarico e la rabbia è quando intervengono alcune situazioni a cui purtroppo non puoi rimediare e che non te la fanno giocare ad armi pari, quindi è molto più lunga da smaltire”.
Resta comunque una stagione soddisfacente: da matricola play off promozione come seconde e Final Eight a Pesaro ?
“Il bilancio è sicuramente positivo. Quando sono arrivato a dicembre volevo studiare la squadra, conoscere le avversarie e cercare di capire che tipo di campionato si potesse fare. Poi gradualmente ho capito che la squadra dimostrava grandissima disponibilità sulle metodologie di allenamento e sulla capacità al sacrificio: queste sono state le armi vincenti di questo gruppo, l’avermi seguito in tutto e per tutto all’interno di nuove situazioni di gioco mai provate e di dinamiche che ciascun allenatore può portare come proprio bagaglio tecnico. Cementando così il gruppo su alcuni obiettivi che gradualmente si è avuta consapevolezza di poter raggiungere. Abbiamo trovato la nostra identità strada facendo, soffrendo, cercando di risolvere le difficoltà, e quindi i numeri sono stati dalla nostra parte. Numeri importanti e alla fine il bilancio è stato più che positivo”.
Se l’aspettava così la sua prima stagione al femminile?
“E’ andata bene: credo come in tutto ci voglia un po’ di fortuna, ma al di là di tutto il merito è sempre di chi alleni, specie alla mia prima esperienza nel femminile non sapevo che cosa avrei trovato. Ed invece le ragazze sono state eccezionali: in ogni gara prima di entrare in campo le ringraziavo personalmente perché sono state di una disponibilità unica facendomi fare un’esperienza bellissima”.
Cosa si può fare per migliorare?
“Un torneo così è già un torneo ad alti livelli, quasi ai massimi. Credo che la riflessione debba essere fatta non solo dall’allenatore ma anche dalla società, per capire dove ci si può spingere con questo gruppo e che tipo di obiettivo si possa raggiungere. Sempre tenendo presente, anche personalmente, lo straordinario seguito di pubblico. Ci tengo a sottolineare che i tifosi mi hanno accolto benissimo, sia in casa che fuori hanno sostenuto le ragazze e me personalmente, quindi vorrei pubblicamente ringraziare tutti quelli che ci hanno seguito. E’ un patrimonio importante che non va disperso e soprattutto occorre dare soddisfazione anche a loro, con obiettivi sempre migliori e adeguati ai programmi”.
Il patron Mazzocca ha già detto che vuol vincere il prossimo torneo, se sarà riconfermato è pronto?
“Vincere il torneo è sempre difficile, perché poi il campo attesta il reale valore di una squadra. A me fa piacere l’obiettivo della società perché non doveva finire in questa maniera, e questo tipo di obiettivo è certamente la conseguenza anche di quella rabbia e di quel rammarico che io ho, e ciò mi trova d’accordo. Se dovessi essere io l’allenatore mi farei certamente trovare pronto. Anzi cercherei, qualora fossi messo nelle condizioni, di dare qualcosa in più perché si può sempre migliorare da parte di tutti, cercando di sbagliare il meno possibile ma certamente mettendo un impegno e una competenza maggiore, lo meritano la società, le ragazze, i tifosi e tutti quelli che ci hanno seguito”.