Le prime due formazioni di Serie B a staccare il pass verso la massima serie calcistica sono state Parma e Como: i due club fanno così ritorno in Serie A dopo una stagione trionfale, che permette ai tifosi delle squadre di celebrare un campionato vissuto sempre nelle zone alte della classifica e tornando in tal modo nel calcio italiano che conta dopo qualche stagione di assenza.
Parma nuovamente in Serie A tre anni dopo la retrocessione
Diciamo subito che delle due formazioni, quella che ha dovuto subire il purgatorio minore è stato il Parma: i gialloblu sono infatti retrocessi tre stagioni fa e già lo scorso anno (eliminati ai playoff dal Cagliari poi promosso) sembrava chiaro che la squadra avesse tutte le carte in regola per giocarsi le migliori opportunità di ritorno nella massima serie.
Quella della capolista è stata una cavalcata trionfale, esauritasi nella trasferta di Bari, dove i crociati hanno pareggiato 1-1 staccando il ticket verso il calcio che conta di più. Un punto sufficiente, perché complice la sconfitta del Venezia a Catanzaro, ha regalato al club la certezza del ritorno in Serie A.
A festeggiare è stato anche il presidente del club, Kyle Krause, che ha investito ingenti risorse pur di far tornare il prima possibile il Parma nella massima serie: solamente nell’ultimo esercizio, al fine di garantire la continuità aziendale ha messo in bilancio oltre 350 milioni di euro, un apporto di capitale che è servito a controbilanciare (e non solo) il risultato di periodo a – 80,5 milioni di euro.
Al significativo investimento economico si è poi affiancata la scelta tecnica legata alla conferma del mister Fabio Pecchia, da cui il Parma intende ripartire per ottenere la salvezza nella prossima stagione. Ultimo dettaglio, che conferma la volontà della proprietà di investire in modo ancora più ingente nel club, il cantiere da 100 milioni di euro per il nuovo stadio Tardini.
Como, la gioia dopo la lunga attesa
A proposito di proprietà importanti e dai grandi stanziamenti, lo stesso si può ben dire per il Como, reduce da vicissitudini ben più faticose: la squadra torna infatti in Serie A dopo 21 anni caratterizzati da risultati alterni, due fallimenti, altrettante ricostruzioni societarie.
La comparsa in Serie A, più di due decenni fa, lasciò infatti tracce particolarmente dolorose: seguirono infatti ben tre recessioni consecutive fino alla C2, la perdita dei playout e il successivo fallimento. A quel punto – era il 2005 – il Como visse tre stagioni di Serie D fino al ritorno nel calcio professionisti dalla stagione 200809, con la vittoria dei playoff di Seconda Divisione e il ritorno in terza serie.
Il decennio successivo non fu certo semplice: un solo anno in B e un nuovo fallimento che riportò il Como in Serie D. il calcio professionistico fa però il suo ritorno nel 2018/19 con l’arrivo della nuova proprietà, quella dei fratelli Robert Budi Hartono e Michael Bambang Hartono, magnati indonesiani convinti che sulle rive del lago fosse possibile costruire qualcosa di grande.
Con un patrimonio complessivo di 50 miliardi di euro, i due fratelli sono oggi tra i 100 uomini più facoltosi al mondo. Risorse che hanno permesso alla famiglia Hartono di metter mano allo stadio, acquisire il centro sportivo di Mozzate e lanciare la Como TV.
Basi che, evidentemente, rendono oggi il Como non solamente il club più ricco della Serie B che sta abbandonando, quanto anche quello che può esprimere la maggiore potenza di fuoco nella Serie A. Vedremo, nel corso di questa estate, in che modo la società appronterà la formazione per affrontare la massima serie, e se il Como saprà trasformarsi in una nuova Monza o, addirittura, in qualcosa di più sorprendente.