Carlo Calcagni all’Unical: la forza di resistere!

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RENDE (CS) – Mattinata di grandi riflessioni ed emozioni nell’Aula Magna dell’Università della Calabria per l’incontro “Amore per la vita, passione per lo sport. Il ‘caso’ Carlo Calcagni”, che si inserisce nel solco delle attività della nuova Area #SocialitàUnical, “fortemente voluto dalla prorettrice al Centro residenziale Patrizia Piro, che intende riunire le attività di maggiore interesse per la comunità universitaria e il territorio, unendo sotto un cappello unico le attività dell’area socialità, dei teatri e Cams, dello sport e del Cruc”. Gli incontri in cartello, “nei quartieri e nelle strutture del campus o del territorio, sono finalizzati a valorizzare la partecipazione, interazione e coesione sociale tra studenti, rappresentanze e associazioni studentesche e non, personale docente e tecnico-amministrativo, famiglie e territorio, al fine di vivere la realtà universitaria nello stato di benessere della propria comunità ed in generale di tutta la collettività, per favorire lo scambio e la condivisione di esperienze”. Carlo Calcagni

Protagonista dell’ultimo incontro è stato Carlo Calcagni, già ufficiale elicotterista dell’Esercito Italiano e paracadutista della Folgore, oggi Colonnello del Ruolo d’Onore e soprattutto campione paralimpico di ciclismo, il quale durante una missione di pace in Bosnia Erzegovina nel 1996, dove era stato assegnato al soccorso medico-sanitario di civili e militari, ha subito una gravissima intossicazione da uranio impoverito.

La figura del Colonnello Calcagni è quella di un uomo che lotta ogni giorno per sopravvivere, nonostante ciò “si dona completamente agli altri”. Vincitore di tantissime medaglie e destinatario di notevoli riconoscimenti, come il Premio internazionale Don Pino Puglisi, Calcagni vive giorno e notte attaccato all’ossigeno e dorme con un respiratore artificiale.

«Solo lo sport mi sta tenendo in vita, ma anche le tante terapie a cui quotidianamente mi sottopongo. Nonostante ciò “mai arrendersi” è il mio motto». Queste le parole di Calcagni la cui storia può e deve essere inesauribile fonte di ispirazione per i giovani e per gli studenti, come detto anche da Patrizia Piro che ha anche lanciato la proposta di avere Calcagni come relatore nei seminari dei corsi di patologia, proposta accolta con favore anche dalla direttrice del Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione, la professoressa Maria Luisa Panno. 

Il professor Giuseppe Piero Guido, delegato del Rettore allo sport, ha invece ricordato la centralità dello sport per garantire inclusione e socialità nel campus agli studenti e agli studenti-atleti con disabilità. 

Quindi, inserita fra gli interventi del dottor Pasquale Montilla, medico specialista in oncologia e medicina interna e consulente scientifico Ona (Osservatorio Nazionale Amianto) e della professoressa Raffaella Gallo, docente dell’Università di Bari, la testimonianza di Carlo Calcagni fra la sua grande voglia di resistenza (termine che preferisce a resilienza) e la sua inesauribile forza di volontà, la sua battaglia per la verità (anche per amore dei figli), il dovere morale di testimoniare e di essere riferimento per gli altri e il desiderio, nonostante tutto, di indossare nuovamente la divisa della sua forza armata. 

L’incontro in Aula Magna, moderato dalla giornalista Angela Forte, ha visto anche la fattiva partecipazione del “Consiglio comunale dei ragazzi” di Acri. La sinergia con il Comune di Acri che ha patrocinato l’evento, rappresentato dal vice sindaco Anna Cecilia Miele, era nata a seguito della visita guidata al museo Maca in occasione della Giornata sulla disabilità dello scorso 3 dicembre, che ha ospitato 100 studenti internazionali Unical e lo stesso Calcagni che in chiusura ha ribadito ai presenti e a chi seguiva l’evento in diretta streaming sul canale YouTube l’importanza della condivisione e dell’unione con gli altri perché «solo insieme si possono fare cose straordinarie».

Carlo Calcagni

 

 

 

 

 

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