CATANZARO – che nel calcio moderno una programmazione lungimirante sia il segreto di ogni successo è fuor di dubbio. Il Catanzaro, dopo anni di ambiguità societaria e tecnica, sembra voler cambiare rotta, per creare i migliori presupposti possibili in vista della prossima stagione. È questo il senso delle parole del presidente Noto, in una delle mattinate più importanti della storia recente del Catanzaro, quella peraltro in cui si ufficializza il ritorno sui Tre colli di Gaetano Auteri, il miglior allenatore passato da queste parti dai tempi di Braglia.
Nuovo corso e stadio. Le parole del presidente
Eppure, il tanto atteso cambio di rotta avrebbe dovuto verificarsi già lo scorso anno. «Non nascondo il mio rammarico per la stagione appena concluso. Avevamo programmato con Erra e la vecchia dirigenza di raggiungere i playoff – ha dichiarato Noto -. Purtroppo non ci siamo riusciti e abbiamo vissuto un anno di transizione». La delusione è palese, anche se non sono mancate difficoltà e distrazioni, in una stagione in cui spesso il campo è passato in secondo piano rispetto al tribunale. «I processi hanno influito psicologicamente sulla squadra, ma il danno è stato anche tecnico. Molti procuratori hanno preferito non avvicinare i propri giocatori ad una squadra il cui destino era appeso al filo della giustizia sportiva».
Per fortuna, ogni nuova stagione porta con sè la possibilità del riscatto. Ogni dettaglio però ha bisogno di essere curato. Ecco perché il presidente si sofferma sulla questione stadio. «Vorremmo imitare anche noi il modello inglese, senza barriere. Ecco perché, col comune, stiamo lavorando alla rimozione delle vetrate dalle tribune. Il pubblico così sarà ancora più coinvolto nella partita».
L’annuncio di Auteri
Ciliegina sulla torta, è arrivato l’annuncio di Auteri, con un contratto biennale con opzione per il terzo anno. «Abbiamo raggiunto subito l’accordo, avrebbe rifiutato anche proposte dalla B pur di venire da noi», ha affermato il presidente.
Finalmente si può riprendere quel discorso interrotto con l’anomalo playoff di C2 contro la Cisco Roma del giugno 2010. La sconfitta del Flaminio per 4-0 aveva fatto sorgere pesanti illazioni nei confronti di quella squadra. Una ferita ancora aperta, come ammette Auteri stesso. Un tecnico di valore assoluto, uno dei pochi dall’identità ben definita in una categoria, la Serie C, in cui spesso i sistemi di gioco sono troppo approssimativi. Sarà 3-4-3? Probabilmente si. Ma prima di ogni modulo, è bene ricordare i principi del calcio del tecnico siciliano, orientato sul controllo del pallone e sull’applicazione di una fase offensiva ben organizzata che sappia essere efficace anche contro difese chiuse. Proprio ciò che è mancato al Catanzaro lo scorso anno.
Proprio l’impresa infinità di un calcio così codificato, potrebbe spingere la società a investire su alcuni pretoriani di Auteri. D’altronde a Nocera, nella trionfale stagione 2010-11, il neo allenatore giallorosso aveva portato con sé alcuni elementi cardine della sua prima esperienza catanzarese. Tra cui Alessandro Bruno, classe 83, su cui si vocifera di un possibile ritorno al Ceravolo. Tra gli altri nomi graditi al tecnico anche Garufo e Maikol Negro, vero protagonista della cavalcata verso la B di quella Nocerina forse miglior espressione del calcio di Gaetano Auteri.
Emanuele Mongiardo
Foto: Ottopagine.it