Città di Cosenza – Plebiscito Padova 5-12 (2-4, 0-4, 3-1, 0-3)
Città di Cosenza: Gorlero, Citino, Gallo, De Mari, Motta S. 1, De Cuia 1, Kuzina 2, Nicolai, Di Claudio, Greco, Motta R. 1, Garritano, Sena. All. Capanna.
Lantech Plebiscito: Teani, Barzon 2, Savioli 1, Gottardo 3, Queirolo 3, Casson 1, Millo, Dario 1, Sohi 1, Meggiato, Nencha, Mazzolin, Giacon. All. Posterivo S.
Arbitri: Alfi e Guarracino
Superiorità numeriche: Cosenza 3/14, Padova 4/11.
Note: uscita per limite di falli De Cuia (C) nel terzo tempo.
Seconda sconfitta consecutiva per il Città di Cosenza, fermato in casa dalle campionesse in carica del Padova. Troppo forti ed organizzate le ragazze del tecnico cosentino Stefano Posterivo, che all’esordio in campionato brinda ai tre punti e ad una bella prova di carattere. Il calendario, in avvio di stagione, ha riservato a Capanna un inizio molto complicato, e la sua squadra, anche oggi, ha commesso alcuni errori di troppo che ne hanno pregiudicato la prova.
Cosenza ha fatto vedere buone cose, ha giocato a viso aperto il primo tempo ma è crollata subito dopo, mostrando timore contro una squadra molto organizzata e sempre propensa a farsi viva con forza e lucidità dalle parti di Gorlero. A nulla è servito il parziale di 3-1 nel terzo tempo, perché Padova aveva già preso il largo, chiudendo con un quarto tempo dominato fisicamente.
La lucida analisi di coach Capanna
A fine match il tecnico del Città di Cosenza, Marco Capanna, non fa sconti a nessuno: «Per analizzare la gara valuto la prova delle mie atlete ma mi è giustamente balzata agli occhi la prestazione del Padova. Sono campionesse in carica e hanno tanta qualità, che però secondo me rispetto all’anno scorso è minore. Nonostante questo hanno mostrato organizzazione, carattere, vivacità e propensione a farci male in zona gol. La differenza quindi non è solo nella qualità della rosa ma anche in questi fattori, che sono mancati nella mia squadra. Ho visto anche buone cose, ma non mi aspettavo di andar sotto per 8-2, e non mi è piaciuto l’atteggiamento timoroso. Il divario è grande, ma proprio in queste partite devi essere sfrontato e voglioso di metterti in mostra e questo non è accaduto». Capanna ha comunque visto degli spunti positivi da cui ripartire: «Posso salvare la costruzione di alcune azioni, effettuata così come la avevamo preparata, ma al momento di concludere abbiamo fatto male. Il calendario ci ha riservato un inizio che è come un monte da scalare – chiude Capanna – ma lo sappiamo e dobbiamo iniziare la salita subito, cambiando atteggiamento e facendo scelte importanti»