Il Cosenza archivia la pratica Como con un gol di Ciancio e si porta a casa la Coppa Italia di categoria, mandando in paradiso un’intera città: merito di una squadra stratosferica, che ha saputo ritrovarsi nel momento di maggiore difficoltà e focalizzare le proprie attenzioni su un obiettivo che, solo qualche mese fa, sembrava proibitivo.
Roselli decide di non rischiare e mette dentro i titolari: Saracco prende il suo posto tra i pali, da destra a sinistra Corsi, Tedeschi, Carrieri e Ciancio gli fanno la guardia; a centrocampo, nello stesso ordine, si dispongono Criaco, Arrigoni, Caccetta e Statella; in avanti De Angelis supporta l’unica punta Cesca: in tribuna va – e qui la notizia fa scalpore – Fornito, mentre in panchina si collocano addirittura tre difensori (Blondett, Zanini, Magli), un solo esterno di centrocampo (Tortolano), due attaccanti (Calderini e Cori) ed il portiere Ravaglia.
Al 16′ conclusione dalla distanza di Castiglia che trova pronto Saracco, sulla ribattuta non arriva Ganz, forse trattenuto; dieci minuti dopo grossa occasione per il Cosenza con Ciancio che apre per De Angelis, sul cui diagonale interviene di piede Falcone che manda in angolo. Al 32′ Castiglia ci riprova dalla distanza, devia Carrieri che per poco non beffa Saracco: il Cosenza gioca di contropiede però, ed al 34′ Sattella recupera un pallone ottimo aprendo per De Angelis, il quale gira per Ciancio, accorrente sulla sinistra, che fa passare il pallone in mezzo alle gambe di Falcone e sigla il vantaggio rossoblu’. Al 39′ ancora il capitano ci prova da fuori ma il tiro lambisce il palo con Falcone pronto all’intervento.
La prima occasione della ripresa arriva al 15′ con Fietta che, sugli sviluppi di un corner, manda la palla sull’esterno della rete, risponde il Cosenza al 21′ con un tiro di Arrigoni che Falcone abbranca in presa comoda, Falcone inoperoso invece sul tiro di Calderini che termina distante dalla porta dei lariani al 26′. Gli ospiti, ormai alla resa, ci provano con qualche tiro velleitario dalla distanza, come quello di Bernardocco che finisce alto sulla traversa al minuto 35, ma il Cosenza ne ha di più e Calderini colpisce il palo di sostegno della porta al 41′ con una botta che regala ai 9000 del San Vito l’illusione del raddoppio. Le ultime occasioni della partita sono per De Sousa, innescato da verticalizzazione di Bernardocco, che prova a piazzarla mandando a lato, e per Defendi, che colpisce il palo da ottima posizione.
Il Cosenza conquista dunque la sua Champions, la città è in festa ed è giusto così: bisogna dare merito a chi, quando tutto sembrava perso, ha iniziato questo lungo cammino andando a vincere a Catanzaro 1 – 3, per poi sconfiggere, più o meno agilmente, Reggina (4 – 2 dcr), Salernitana (1 – 0), Juve Stabia (0 – 1), Pontedera (1 – 0 in casa, 1 – 1 in Veneto) e Como (1 – 4 in Lombardia) prima di questa magica serata. Perché “Sono quelle cose che alla fine ti rimangono”.
Francesco La Luna
Ph: Maria Celeste Cupo
COSENZA – COMO 1 – 0
MARCATORI: Ciancio (CS) 34′ pt
COSENZA: Saracco; Corsi, Tedeschi (40′ st Blondett), Carrieri (43′ st Magli) Ciancio; Criaco, Arrigoni, Caccetta, Statella; De Angelis (16′ st Calderini), Cesca. A disp: Ravaglia, Zanini, Tortolano, Cori. All: Roselli.
COMO: Falcone; Ambrosini, Lebran, Giosa, Fautario; Fietta (25′ st Cristiani); Rolando (14′ st Casoli), Castiglia, Berardocco; De Sousa, Ganz (22′ st Defendi). A disp: Crispino, Marchi, Maritato, Le Noci. All: Sabatini.
TERNA ARBITRALE: Arbitro: Sig. Di Ruberto di Nocera Inferiore; I Ass: Sig. A. Cordeschi di Isernia; II Ass: Sig. S. Cordeschi di Isernia.
CALCI D’ANGOLO: 2 – 10
RECUPERO: 1′ pt; 3′ st.
AMMONITI: Ganz, Giosa (C), Carrieri, Cesca (CS)