Così diversi, eppure così uguali. Sembrano fatti apposta per non coesistere, e invece coesistono eccome. Simbolo del fatto che gli opposti si attraggono, si, ma chi si somiglia si piglia. Questa è la storia dei due che si sono presentati oggi in Sala Stampa, Mister Cappellacci ed Elio Calderini. Due uomini, due motivi diversi, una sola passione, un solo obiettivo: vedere il Cosenza in cima a tutti. Argomento principale della rubrica: l’abbraccio che Calderini ha riservato al Capp al termine della partita. Un saltargli letteralmente addosso che ha, per alcuni versi, ricordato la scena molto simile tra Ibra e Mancini al termine di Inter – Parma, stagione 2007/’08. Ma bando alle ciance, lasciamo parlare i protagonisti.
D: “Mister, c’è stato un gesto molto bello, che è una foto importante per il calcio odierno: Calderini le è letteralmente saltato addosso per festeggiare la vittoria. Una scena che cementifica un rapporto forse messo troppe volte in discussione dai media. Quanto è importante Elio per questa squadra?”
R: “Mi sembra naturale che Elio sia importantissimo, lo si vede dal contributo che da’ ogni volta che scende in campo. Ha una tecnica impressionante, una capacità di cambiare passo invidiabile, e finalmente ha capito come non sia effettivamente facile far coesistere tanti buoni giocatori come loro. La testa lo penalizza, potrebbe essere in serie superiori per la tecnica che ha, ma oggi è a nostra disposizione e questo ci fa piacere. Benché il cervello gli funzioni a tratti -ride, ndr.”
D: “Elio, l’abbraccio con il Mister è stato il momento più bello. Questo rapporto un po’ di amore ed odio, come ci ha confermato Cappellacci, è giunto finalmente ad un Nirvana.”
R: “Io con il mister ho un rapporto di forte simpatia perché è uno con il mio stesso carattere. Capisco anche la difficoltà di stare nelle sue condizioni, perché non è facile fare scelte. L’importante è capire quando uno può e non può giocare, e non magari essere capricciosi o comunque arroganti. Bisogna essere intelligenti, è qui che si scopre l’intelligenza di un calciatore.”
D: “Sei stato protagonista di un altro episodio molto bello per il mondo calcistico che viviamo: il tuo inchino sotto la curva è stato motivo di gioia per tutti i tifosi, dei quali, oggi più che mai, sei il beniamino.”
R: “Beh, dovevo trovare un modo per ringraziare il pubblico della vicinanza espressa durante i momenti nei quali sembrava che ogni giorno dovesse essere l’ultimo per me qui a Cosenza, i Tifosi hanno insistito così tanto perché restassi che, alla fine, mi hanno commosso e convinto. E’ un pubblico straordinario, da serie superiore, io lo dico sempre. E quindi l’esultanza, l’inchinarmi di fronte a loro è stato il gesto migliore che potessi fare per ringraziarli.”
Si conclude qui questa puntata di (C)Sala Stampa – A caldo ma non troppo. E forse meglio di questo oggi non potevamo chiedere, con Calderini e Cappellacci, i due più in vista della squadra. Ci rivediamo tra due domeniche, quando il Cosenza sfiderà, in casa, il Castel Rigone. Per il momento godiamoci il primato.
Francesco La Luna