COSENZA – Ridi che ti passa, vinci che ti passa. Gli insegnamenti dei saggi della notte dei tempi, non tutti ovviamente, sanno essere fruttuosi. Soprattutto, se praticati con dedizione. La De Seta Casa Conad Vena Cosenza, una squadra che combina intelligenza e forza, non ha mai ignorato il valore degli insegnamenti. E dopo un derby perso malinconicamente, ha riso e vinto contro la Virtus Potenza, avversario più malleabile rispetto ai lametini. Risultato disarmante per i lucani, che nonostante la preoccupazione di scendere in B2 non hanno vinto nemmeno un set e non hanno addirittura toccato la ventina. Gli atleti del Tenente Kojak in tuta Marano hanno gettato, dopo tre frazioni di gioco, i loro avversari nella disperazione: 25-16; 25-17; 25-19. Il trionfo avrebbe potuto essere più prelibato, se l’Aurispa Alessano non avesse vinto al tie-break contro la Falchi Salento Lecce (i cosentini hanno guadagnato comunque un punto ed hanno sempre una gara in meno).
Tralasciando la vittoria della prima della classe, i cosentini hanno curiosato nella difesa lucana, impossessandosi di tutto ciò che desideravano. L’ attacco della De Seta, per l’ennesima volta, è stato meraviglioso. La loro musica ha spaccato timpani e difesa, senza incontrare adeguata opposizione. Galabinov, la “mano de piedra” bulgare è stato un direttore d’orchestra regale e dominante. Il muro dei cosentini ha intralciato con rispetto la fase offensiva del Potenza e la ricezione è stata tranquillamente vigile. Sono mancati i colpi di scena, ma il volley non può essere regolarmente un film ad elevato tasso di suspense, un rifacimento dello scontro fra Davide e Golia.
Il desiderio di salvezza della Virtus è rimandato alle prossime partite. Dalla prossima domenica invece, Marano e compagnia dovranno battere Alessano. Lo scontro diretto si preannuncia commovente. Il coach della De Seta sta già rileggendo i suoi appunti e pianificando gli allenamenti. Alessano vs De Seta sarà il duello più autorevole degli ultimi mesi. La grande fuga o la grande paura di cadere dall’alto, a seconda di ciò che dice il cuore dei tifosi. Vinca la squadra più forte.
Francesco Cerminara