Drago dopo Reggina – Rende: «Non abbiamo avuto cattiveria in fase difensiva»

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REGGIO CALABRIA – E’ visibilmente amareggiato Massimo Drago nella conferenza stampa post partita. Dopo una partita equilibrata in cui la Reggina aveva acciuffato il vantaggio nel primo tempo, gli amaranto hanno sprecato troppo e all’ultimo respiro hanno concesso il pareggio al Rende. Un peccato, soprattutto alla luce dello sviluppo del match, con un inizio complicato per i padroni di casa: «I primi venti minuti ci siamo messi in difficoltà da soli. Sviluppavamo a sinistra dove avevamo un centrale destro di piede; quindi l’unica soluzione era quella per Procopio che veniva pressato e avevamo delle difficoltà. Dopo la squadra ha giocato secondo i piani. Siamo andati in vantaggio, abbiamo avuto la possibilità di raddoppiare, ma non abbiamo avuto cattiveria in fase difensiva e questo ci è costato due punti».

Qualcuno in sala stampa accusa la Reggina di non aver giocato una partita all’altezza del proprio valore, ma Drago non ci sta. Troppe sliding doors in un match così ricco di episodi; valutare una squadra solo per il risultato non è mai corretto e il tecnico ci tiene a precisarlo, nonostante, ammetta lui stesso, la Reggina non abbia giocato la sua miglior partita: «Dobbiamo pensare a migliorare giorno dopo giorno. Non possiamo pensare di vincere solo perché i giocatori indossano la maglia della Reggina. Per essere superiori dobbiamo lavorare più degli altri. Non voglio andare dietro le scusanti ma oggi abbiamo sbagliato gol che si fa fatica a commentare. Sono arrabbiato con i miei giocatori perché sull’1-0 due contro uno davanti al portiere non si possono sciupare quelle occasioni. Col 2-0 si sarebbe parlato di una grande Reggina che aveva vinto facilmente, quando non era così perché abbiamo sofferto lo stesso contro il Rende».

Servirà sicuramente più malizia nell’interpretazione dei momenti della partita. La Reggina è piena di giocatori esperti, ma inspiegabilmente non ha saputo difendere negli ultimi istanti della gara: «All’ultimo secondo bisogna mettersi sul pallone, far crossare e far uscire il portiere. Invece abbiamo fatto battere velocemente una palla ferma e quello mi fa arrabbiare. Lavoriamo settimane intere per migliorare alcune situazioni e non si può subire un gol del genere».

Il primo step per ripartire, è dimenticare una delusione così cocente. Fare tesoro insomma dei troppi errori commessi in una partita che sembrava vinta.

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