L’ Acri stecca alla prima a Cittanova

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ACRI (CS) – Il risultato è rotondo ma maschera una partita che in realtà è stata più complessa e, a tratti, equilibrata di quanto lo score finale non dica. La Cittanovese, neopromossa ma ai nastri di partenza fra le meglio attrezzate di questo campionato, è arcigna e veloce nelle ripartenze, l’Acri è sfortunata in alcune circostanze e sprecona sotto porta . La gara è tutt’altro che noiosa, Cittanovese e Acri regalano emozioni a ripetizione. Il primo tempo sembra sorridere alla Cittanovese, con un primo quarto d’ora giocato a metà campo, poi la squadra di casa che prende meglio le misure e si porta davanti la porta difesa da Spinelli: da segnare giallorossi vicini al gol in un paio di chiare occasioni con Matteo Carbone, l’Acri risponde con l’attacco di Cormaci.

Nella ripresa le azioni più eclatanti della partita. Inizio migliore per i rossoneri di Pascuzzo che recriminano al 1′ per un calcio di rigore (Cormaci a terra) e un’espulsione avversaria non concessi. La Cittanovese trova finalmente la via del gol con Matteo Carbone al 13′ per un vantaggio casalingo gia a rischio al 18′, ma Levato sbaglia dal dischetto: grande parata di Galluzzo. L’ Acri sembrava aver le redine del gioco ma il rigore fallito e il raddoppio di Francesco Cardone al 21′ tagliano definitivamente le gambe ai rossoneri. Poco dopo arriva infatti  il 3-0 di Matteo Carbone, mentre Caputo quasi alla mezz’ora segnava dal dischetto il gol della bandiera per i suoi. La rete del 4-1 finale di Trentinella rappresenta il “punto” della partita.

La Cittanovese saluta con un’importante vittoria il ritorno in Eccellenza dopo 15 anni (e si prende contro l’Acri la rivincita dell’ ultima finale di Coppa). La squadra di Pascuzzo ha pagato forse qualche errore dei singoli di troppo ma, punita negli episodi, nel complesso non ha molto da rimproverarsi. Domenica prossima in casa contro il Brancaleone ci sarà il tempo di rivedere modulo e uomini. Chiosa cosi in serata il team manager Falco raggiunto telefonicamente: «Oggi lezione salutare che ci deve far capire che le partite vanno chiuse appena si può, meglio ora che più avanti».

Andreina Morrone

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