Quattro settimane fa il contestato pre e post partita di Paolana – Acri, che per l’aggressione ad Alessandro Riolo e il caso del tesseramento non in regola del giocatore della Paolana Cavatorti con il relativo ricorso dell’F.C. Calcio Acri, ha fatto e continua a far discutere. Una settimana fa poi la decisione del Comitato Regionale della Lega Nazionale Dilettanti che ha accettato il ricorso della squadra rossonera, infliggendo lo 0 a 3 tavolino contro la Paolana per il già citato caso Cavatorti, suscitando tanto clamore e alimentando tante polemiche negli ambienti vicini alla squadra tirrenica.
Ma la società dell’Fc Calcio Acri non ci sta a tanto clamore che ha sollevato la vicenda e ha definito ieri la sua posizione in un comunicato in cui si legge: ” Rigettiamo il termine Ricorsopoli che farebbe pensar a chissà cosa e distorce, invece, la verità. Essendo iscritti all’Figc intendiamo rispettare regole e obblighi così come negli anni passati quando abbiamo subito giusti ricorsi per analoghi motivi. Noi abbiamo solo effettuato un ricorso sportivo nei confronti della società della Paolana per un tesseramento non in regola, senza alcun secondo fine, e ne accetteremo gli esiti qualunque essi siano. Il tutto senza talpe ma solo grazie ad una dirigenza che legge comunicati e normative Il problema, invece, è un altro, ovvero riconducibile agli episodi del pre-partita Paolana-Acri che hanno visto protagonisti il nostro giocatore Riolo ed alcuni dirigenti della Paolana che hanno aggredito il primo e poi non hanno neanche sporto le scuse ma, anzi, nei giorni successivi gli stessi dirigenti hanno cercato di minimizzare la vicenda o addirittura capovolgere la realtà dei fatti. Noi volevamo solo le scuse da parte della Paolana per rispetto della città e dei tifosi, e la querela di Riolo rientra nella sfera personale di ognuno di noi che vuole difendere i propri diritti. Il Comitato Regionale, che non ha bisogno delle nostre difese, ben conosce i regolamenti e puntualmente li applica, chi tira in ballo la federazione, il presidente e l’ufficio tesseramenti è veramente puerile.”
Probabilmente la vicenda, sportiva e non, avrà altri strascichi.