Per molti anni, qui a Cosenza, è stata la stella più luminosa del panorama calcistico. All’ombra del Castello di altro non si parlava che delle sue gesta, prima a Via degli Stadi, con la maglia del Real Cosenza, poi a Milano. Su di lui iniziavano, una volta trasferitosi sotto la Madunina, iniziarono a circolare leggende, similmente a quanto accade nel film “Il secondo tragico Fantozzi” (” Si diceva che l’Italia stava vincendo per 20 a 0 e che aveva segnato anche Zoff di testa, su calcio d’angolo”), con la differenza che i video delle prodezze di Luca erano facilmente reperibili su internet. La sensazione che fosse nata una stella era grandissima, e dopo gli esordi in prima squadra lo scorso anno, l’esplosione a Cesenza: 28 partite e 2 marcature, di cui una pregevolissima a Castellamare di Stabia. Abbiamo raggiunto telefonicamente il numero 16 romagnolo per un’esclusiva, che ci ha concesso immediatamente e con molta disponibilità.
Domanda: Luca, anzitutto complimenti. Smaltita la sbornia post vittoria?
Risposta: No va beh, non abbiamo fatto chissà cosa. Abbiamo festeggiato il giusto e adesso siamo a riposo, pronti per ripartire nella Massima Serie.
D: Sei partito dal Real Cosenza, ora fai parte di una primavera prestigiosa come quella dell’Inter, hai fatto la tua prima esperienza in un campionato professionistico e l’anno scorso tra esordio in Europa ed in campionato hai impressionato: ti poni obiettivi o prendi tutto ciò che viene alla giornata?
R: Beh, le soddisfazioni più grosse le ho prese qui, perché ovviamente esordire in Serie A, in Europa, sono sensazioni bellissime e sconvolgenti, ma comunque sia quest’anno sono esploso definitivamente, ventotto presenze sono il giusto premio per gli sforzi che ho fatto, poi la vittoria dei playoff… Molte soddisfazioni.
D: C’è qualcuno che vuoi ringraziare? Magari qualche allenatore che ti ha aiutato nella crescita per farti diventare il giocatore che sei oggi.
R: Se sono arrivato dove sono arrivato il merito è da una parte mio e dall’altro di tutte le persone che hanno collaborato con me, quindi partendo dal Presidente Perri, Mister Palermo, Mister Esposito [rispettivamente Presidente ed Allenatori del Real Cosenza, ndr] sino ad arrivare a Stramaccioni, Bisoli e Cerrone, tutti sono stati importantisimi.
D:L’anno scorso l’esperienza nell’Inter titolare delle ultime giornate: c’è una foto bellissima di te in marcatura su Klose. Che effetto ti ha fatto giocare con questi campioni? Anche perché magari uno non si rende conto di quello che fa all’istante, deve riguardare l’immagine per comprendere.
R: Hai ragione, hai centrato perfettamente il punto: quando sei in campo non ti rendi conto. Giocare a San Siro contro giocatori così affermati oppure insieme a loro è una cosa bellissima, ognuno dei miei compagni più esperti, come Zanetti, Cambiasso [con il quale Luca ha condiviso la camera in ritiro, ndr] dispensava consigli e tirava su i più giovani quando le cose non andavano per il meglio
D: Strama all’Udinese: è vero che sa lavorare coi giovani? Cosa ti aspetti da lui?
R: Si è vero, i risultati gli danno ragione: già a Roma aveva fatto bene, poi qui l’exploit con la Champions Primavera e lo Scudetto. Lui ad Udine può fare molto bene, lì è una fucina di talenti pronti ad esplodere.
D: Il tuo futuro: facciamo un po’ di fantamercato … Se ti chiamassero da Cosenza?
R:Seguo il Cosenza e mi fa piacere che quest’anno affronti un campionato di prestigio, ma ad oggi, avendo vinto un campionato di B… Provo molta stima per questi colori e spero di tornare, ma non ora. Vorrei tornare in un momento in cui riesca a dare il mio contributo al cento per cento.
D: Nella realtà: un altro anno a Cesena in A oppure ritorno a casa madre Inter?
R: Spero di rimanere qui a Cesena, perché questo è stato un anno, come ti ho già detto, stupendo, quello che ritengo un po’ il più importante della mia carriera. Spero di riuscire ad affermarmi con questa maglia la prossima stagione.
D: In finale playoff hai trovato un concittadino: Stefano Morrone. Una bella staffetta tra presilani da Serie A, visto che spesso ci si lamenta sul ruolo dei giovani nel calcio bruzio.
R: Stefano ha fatto una carriera straordinaria e anche quest’anno nessuno si aspettava che il Latina arrivasse fin lì, essendo una neopromossa. Per quanto riguarda i giovani cosentini, c’è Berardi, ci sono i fratelli Gatti che fanno bene. Proprio perché siamo giovani ci vuole pazienza ed una crescita lenta e costante, senza pazienza non puoi aspettarti che un ragazzo di vent’anni ti vinca la partita solo.
D: Hai fatto un gol che è stato eletto miglior gol della giornata. Sono soddisfazioni in cadetteria.
R: Si, anche perché quello è stato il mio esordio, abbiamo vinto su un campo difficile, era il mio esordio assoluto ed ero contento. Sono piccole grandi soddisfazioni che segnano la tua carriera.
D: Bene, ti ringraziamo per la disponibilità. A risentirci ed in bocca al lupo per il tuo avvenire.
R: Grazie a voi, crepi il lupo ed un saluto ai lettori di www.ottoetrenta.it!
Francesco La Luna