Come ormai noto, la clamorosa notizia che ha scosso il calcio calabrese nella giornata di oggi è stata la mancata disputa dell’anticipo della 24^ giornata del campionato di Eccellenza Guardavalle – Acri. Naturalmente più che il mancato match, a scuotere le coscienze di protagonisti, addetti ai lavori, sportivi e tifosi, sono le circostanze che hanno portato la società dell’FC Calcio Acri a non far giocare la gara ai propri giocatori e a lasciare Guardavalle prima del fischio d’inizio. In un primo momento si era diffusa la notizia che i rossoneri fossero stati minacciati in un locale ad ora di pranzo in quel del paese catanzarese, ma poco dopo, di ritorno ad Acri, è il team manager Francesco Falco ai microfoni di Stadioradio.it a chiarire la situazione, parlando di un’ aggressione ad un giocatore diciannovenne dell’Acri non appena la squadra ha messo piede negli spogliatoi (il giovane calciatore rossonero è stato poi portato al Pronto Soccorso per valutarne le condizioni). La decisione di non disputare la gara e di rientrare ad Acri è quindi maturata per tutelare i propri tesserati che non se la sarebbero sentita di disputare la gara. Il fatto, come riferisce sempre Falco, sarebbe stato anche visto dal commissario di campo. Di contro il dirigente dei padroni di casa Salerno e il sindaco di Guardavalle Ussia hanno minimizzato l’accaduto, escludono ogni estraneità di minacce o percussioni operate dei parte dei propri tesserati e alludendo ad una premeditazione da parte dell’Acri in virtù dell’incontro di Coppa di settimana prossima.
Tuttavia non sarebbe nemmeno fantascienza ipotizzare che quanto accaduto possa essere una “vendetta” dei locali per quanto successe all’andata (3-0 a tavolino per l’Acri, ndr). Falco, facendosi portavoce della società, ha anche dichiarato che se dovessero accadere nuovamente episodi del genere, l’Acri non esiterà a lasciare di nuovo il campo e che, per dare rilievo nazionale di quanto accaduto, la società e i giocatori stanno meditando la possibilità di non scendere in campo nel turno di Coppa Italia mercoledi prossimo con il Francavilla. Per i rossoneri sui social messaggi di solidarietà da parte di altre società e numerosi sportivi.
Superfluo aggiungere che quanto successo sia evidentemente deplorevole e non qualificabile. Al di là di ogni tipo di rivalità, tifo e considerazione, sarebbe opportuno che ci si prendesse ancor più coscienza del decoubertiano pensiero “che l’importante non è vincere ma partecipare” e che lo sport dev’essere soprattutto una festa per tutti ma con rammarico bisogna constatare che anni e decenni di cronaca pallonara non ci hanno insegnato nulla.
Di seguito il link della trasmissione radiofonica Stadioradio per ascoltare le dichiarazioni di Falco, Salerno e Ussia:
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