Il Cosenza porta a casa Derby e Vetta.

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Dopo aver collezionato soli quattro punti in tre partite nel girone di ritorno, il Cosenza asfalta i cugini della Vigor con un perentorio tre a zero che sa di dominio, forse molto più di quello che è stato. Partita ordinata e composta degli uomini di Cappellacci, distratta invece la squadra di Novelli, che non ha saputo mai, nell’arco dei novanta minuti, creare pericoli a Frattali, eccezion fatta per un paio di occasioni da calcio piazzato.

Il Cosenza inizia con una sorpresa: Guidi, nascosto dal numero sei, agisce in mediana, in pressing su D’Amico, per recuperare quanti più palloni alti possibile sui rilanci lunghi del portiere, dirà poi Cappellacci. Di fianco a lui il nuovo innesto Asante e Criaco, mentre Bigoni retrocede sulla linea dei quattro dietro. Davanti Mosciaro ed Alessandro tornano al loro posto, con De Angelis in mezzo. Prima del match Pierluigi Frattali, portiere dei Lupi, consegna a Franco Bianchi, portiere dell’A.S. Cosenza ’45/’46 una maglietta nominativa, a ricordo di quella squadra che centrò la prima storica promozione in B.

Pronti via ed il Cosenza si porta in vantaggio: Alessandro parte sulla fascia e salta tutti, mette in mezzo dove De Angelis non deve fare altro che depositare in rete. Passano però altri dieci minuti per rivedere il Cosenza dalle parti di Piacenti, quando Guidi svetta su corner di Alessandro spedendo il pallone di qualche spanna sulla traversa. Succede davvero poco da entrambe le parti, tanto che l’emozione maggiore sono minuti di pathos per Frattali che resta a terra dopo un contatto con Del Sante: panico e silenzio, per poi tirare un sospiro di sollievo quando il portiere si rialza e riprende il gioco. Incredibile occasione a tre dalla fine, quando Alessandro solo davanti al portiere lametino prova un cucchiaio inutile spedendo la sfera tra le mani di Piacenti. Poco dopo altra occasione per De Angelis, che prova un pallonetto al volo che sfiora il palo e termina a lato. L’errore qui è di Mosciaro che non segue la traiettoria del pallone per appoggiarlo in rete: seguirà, infatti, un battibecco tra i due.

Nella ripresa la prima occasione è per Mosciaro, che prova a giro ma mette la palla sul fondo, per la verità non di troppo. Su un’incomprensione tra Guidi e Bigoni si incunea Zampaglione, fermato fallosamente da Pepe: dalla punizione che ne segue ne nasce un batti e ribatti che termina con un gol di Del Sante annullato per fuorigioco. Episodio da moviola in area ospite al minuto quindici: De Angelis si incunea in area e viene atterrato, ma l’arbitro giudica simulazione ed ammonisce il numero dieci, che però si riscatta neanche dopo due giri di lancette: palla lunga di Asante a tagliare la difesa, buco biancoverde e per il Falco rossoblu è un gioco da ragazzi buttarla alle spalle del portiere avversario. Potrebbe anche far tris quando sempre il nuovo acquisto ruba palla e la da’ bassa al centro: stavolta Marchetti si mette tra palla e porta e respinge. Il Cosenza macina gioco e occasioni e sfiora il gol ancora con Guidi, che colpisce di testa su punizione calciata da Alessandro, e Bigoni, che ci prova con un tiro forte dai venticinque ma Piacenti è pronto e respinge plasticamente. All’ottantesimo altro episodio da rivedere: Pepe ferma Mangiapane involato a rete. L’episodio è caotico ma l’arbitro decide per il secondo giallo, e quindi rosso, al centrale rossoblù. Sul calcio d’angolo conseguente alla punizione, Tozzi sale e di testa sfiora l’incrocio dei pali alla destra della porta difesa da Frattali. Questa sembrerebbe essere l’ultima emozione, ma proprio sulla sirena Calderini, entrato al posto di Mosciaro, approfitta della disattenzione della retroguardia biancoverde e batte di giustezza il portiere avversario: 3 a 0 e meraviglioso gesto del trequartista che si inchina a più riprese sotto la curva, segno di una riconoscenza che Elio ribadirà poi ai nostri microfoni.

Termina così, tra il visibilio del pubblico, un derby che il Cosenza ha meritato, almeno nella seconda metà. In effetti, dei secondi quarantacinque minuti, una mezz’ora abbondante è stata dominata dagli uomini in rossoblu, che hanno preso in mano il pallino del gioco attaccando in maniera forsennata. Tre punti arrivati dopo due partite nelle quali il Cosenza aveva raccolto anche, forse, più del meritato: ma comunque, con la contemporanea sconfitta del Teramo, si torna capolista, e questa è solo una bella notizia.

Francesco La Luna

 

COSENZA 3 – 0 VIGOR LAMEZIA.

COSENZA: Frattali; Mannini, Blondett, Pepe, Bigoni; Guidi, Asante (’83 Carrieri), Criaco; Mosciaro (’70 Calderini), Alessandro (’70 Mannini), De Angelis.

VIGOR LAMEZIA: Piacenti; Rapisarda, Marchetti, Gattari, Malerba (’55 Rondinelli); Romano (’70 Tozzi), Giampà, Zampaglione; Meucci; Del Sante, D’Amico (’76 Mangiapane).

MARCATORI: De Angelis ‘8, ’62; Calderini ’90+3.

AMMONITI: Pepe, De Angelis, Mosciaro (C); Malerba, Tozzi (V)

ESPULSI: Pepe (C) per somma di ammonizioni.

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