Acri – Paolana 0 – 1
Marcatore: 25’ pt Patera
ACRI: Marchese, Tempo, Luzzi (30’ st Schiavello), Carbonaro, Cavatorti (47’ st Scarlato), Parisi (20’ st Zicarelli), Carrieri, Levato, Gallo, Marano, Provenzano. In panchina: De Lucia, Romano, Covello, Funari. Allenatore: M. Pascuzzo
PAOLANA: Andreoli, Fiorillo, Pisano, Del Popolo, Chiappeta F. Carbonara, Chiappetta A., Patera, Cristaldi (20’ Mazzei), Novello (30’ st Gentile), De Cicco. In panchina: Cornacchia, Naccarato, Caruso, Longo, De Rose. Allenatore: C. Morelli
Arbitro: Belligerante di Locri, Assistenti: Minniti e Bianchi di Reggio Calabria.
Ammoniti: Gallo e Marano (A), Del Popolo e Pisano (P)
Espulsi: 17’ st Chiappetta F. (P), 22’ st Levato (A), 48’ st Carbonaro (A)
Note: Domenica di cielo coperto e temperatura mite finita con un violento acquazzone. Presenti circa 300 spettatori, una ventina sulla tribuna ospiti.
Con il minimo sforzo e la minima fatica, centrando la rete sull’unica occasione di nota, la Paolana del neo tecnico Morelli colpisce un’Acri sempre più in crisi.
LA PARTITA – L’ Acri spreca clamorosamente e malamente una ghiotta occasione per conquistare tre punti importanti contro una modesta Paolana, ultima in classifica e reduce dall’avvicendamento Sbano-Morelli in panchina, per mettersi al sicuro dalla zona playout.
E’ dire che la partita, la prima che vedeva in panchina Pascuzzo al posto dell’esonerato Perrelli, sembrava essere iniziata bene per i rossoneri con una ghiotta occasione già al 5’ per Gallo: servito da Marano dal settore sinistro, il capitano acrese non intuisce il momento giusto per il tiro, ma si fa fermare da un buon Andreoli, uscito in tempo dai pali. Passano i minuti e i rossoneri sprecano ancora un paio di ottime occasioni: al 10’ la barriera della Paolana blocca una punizione sui piedi di Marano, mentre al 16’ Provenzano si fa parare un gran pallone servito da Gallo. Al 25’ poi, per la più classica delle massime domenicali “gol mancato, gol subito”, con un gran tiro dalla distanza, più di venti metri, Patera porta gli ospiti in vantaggio. Se al 33’ la difesa dell’Acri respinge una punizione di Novello, riprende alla mezz’ora il pressing dei padroni di casa, ma oggi le giocate degli attaccanti rossoneri sono decisamente prive di precisione, lucidità e cattiveria. Al 37’ un gran traversone di Marano per Gallo, ma il colpo di testa dell’attaccante rossonero finisce fra le braccia di un super Andreoli, che un minuto più tardi e ancora protagonista di un salvataggio sempre su Gallo.
Sempre sotto di una rete, gli uomini di un mal capitato Pascuzzo scendono in campo ad inizio ripresa con un piglio più combattivo e vivace con Gallo che sciupa ancora due buone palle gol. Al 17’ arriva quella che potrebbe essere la svolta della partita: la Paolana rimane in 10 uomini per fallo da ultimo uomo su Gallo ma nemmeno l’espulsione di Chiappetta riesce a svegliare veramente la compagine rossonera, tanto che la parità numerica è presto ristabilita al 22’ per l’allontanamento dal campo di Levato, autore di un brutto fallo, decisamente evitabile. Sui piedi di Marano, da punizione, le ultime due velleitarie occasioni dell’Acri di agguantare almeno un punto in questa disastrosa partita. Ma l’ennesima parata di Andreoli su Gallo al 51’ chiude una gara che ha visto i rossoneri con poca grinta, e che ha evidenziato i problemi di gioco riemersi nella rovinosa sconfitta di Corigliano: poca qualità sulle fasce, attacco sempre più isolato dal centrocampo e sempre meno gioco di squadra. Adesso l’Acri è ad un solo punto dalla zona playout e domenica si va a Bocale: inutile dire che è vietato fallire ancora.
Negli spogliatoi a capitan Paolo Gallo l’ingrato compito di analizzare la brutta prestazione della sua squadra: ”E’ stata la classica partita in cui ci è girato tutto storto, abbiamo mancato più occasioni per segnare mentre la Paolana, con intelligenza, è riuscita a portarsi a casa tre punti conquistati grazie ad un solo tiro in porta. Il nervosismo poi ha fatto la sua parte: oggi ci sono mancate proprio lucidità, tranquillità mentale e cattiveria sotto la porta.. Credo ancora che possiamo lottare per posizioni di altro tipo in classifica”. E poi il monito finale: ”Adesso dobbiamo metterci tutti la faccia e l’orgoglio e trasformare la delusione in rabbia. Lo dobbiamo a questa maglia”.
Andreina Morrone