VIBO VALENTIA – Ci sono storie e racconti di vita che non possono lasciarti indifferente. Ci sono attimi, sguardi, parole che non possono non suscitare emozione, brividi e commozione. Ci sono sentimenti genuini, intensi, veri che penetrano nel cuore e che fanno riflettere. Sono le sensibilità che forse solo uno sport differente come la pallavolo, e i suoi protagonisti, sanno raccontare. Ieri pomeriggio all’interno del Pala Valentia non sono state le gesta dei giocatori a regalare emozioni e gioia, non sono state una schiacciata o una battuta vincente a creare entusiasmo e calore, non sono stati i rulli di tamburi e il frastuono incessante del tifo giallorosso a trasportare il resto della folla presente. No, nulla di tutto questo. Ieri pomeriggio è bastata una voce sola, forte ed inconfondibile a creare un’atmosfera magica, inusuale. La voce di Federica Lisi Bovolenta, moglie di Vigor Bovolenta, ha commosso tutti. La storia di Vigor Bovolenta è ormai nota a molti e non solo a coloro che frequentano il mondo dello sport e della pallavolo. E’ una storia toccante di vita che sta percorrendo kilometri in tutta Italia, da Bolzano a Trapani, da Aosta a Lecce. E’ la storia di un uomo, di un pallavolista esemplare che ha vinto (quasi) tutto a livello di club e Nazionale e che poi, improvvisamente, il 24 marzo del 2012, colpito da un malore, lasciò tutti sgomenti e senza fiato. Il destino volle che Vigor Bovolenta morisse su un campo di pallavolo, mentre stava facendo ciò che più gli piaceva: giocare a pallavolo divertendosi. Accadde a Macerata, al Pala Fontescodella durante una partita di campionato di B2 tra la sua Forlì e la squadra di casa. Si accinse a battere dalla linea dei nove metri così come aveva fatto per vent’anni, ma qualcosa andò storto e Vigor lasciò tutti andando a riposare in cielo. Da questa storia, nasce il racconto esemplare di vita di Federica Lisi, donna dalla grandissima forza di volontà, madre di cinque figli. Nasce così il libro “Noi non ci lasceremo mai. La mia vita con Bovo“, scritto a quattro mani da Federica insieme ad Anna Cherubini e allo straordinario lavoro del Dott. Alfredo Altomonte, giovane professionista vibonese che, da psicoterapeuta e grande amico di Federica, ha raccolto la testimonianza delle persone più vicine a “Bovo”. Un racconto che, dalla sua pubblicazione, ha fatto tappa in molte città della penisola e che ieri pomeriggio Federica Lisi ha raccontato con la passione e la forza d’animo che la contraddistinguono davanti alla platea commossa presente al Pala Valentia. Una presentazione nata grazie alla fattiva collaborazione di diversi stakeholders istituzionali e sportivi come il Comitato regionale della Fipav Calabria, il Comune di Vibo Valentia e la Volley Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia e che è stata inserita nell’ambito del ricco ed eterogeneo programma del Tropea Festival leggere&scrivere, importante manifestazione culturale in corso d’opera a Vibo Valentia dal 21 ottobre ad oggi, domenica 26 ottobre. Giocatori, tecnici, appassionati e cultori della pallavolo hanno seguito con grande interesse il racconto emozionante di Federica; il racconto di quei momenti vissuti con dolore, ma anche con il grande coraggio e la forza interiore con i quali ha affrontato la morte di Vigor, trascinata dall’affetto immenso per i suoi cinque figli. “L’inizio di una nuova vita, la voglia di esserci; ci siamo uniti tutti insieme ai miei cari e tutti quanti abbiamo detto: dobbiamo andare avanti“. Una serata iniziata con la presentazione di un video con le immagini più belle di Vigor da giocatore, con i saluti della Volley Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia, rappresentata dal Supervisore Generale Michele Ferraro e con l’omaggio floreale della società giallorossa a Federica Lisi donatogli dal presidente Pippo Callipo. Ogni istante ha regalato un briciolo di emozione come le due splendide tele pensate e volute dal presidente della Fipav Calabria Carmelo Sestito, in omaggio a Federica Lisi e raffiguranti la prima le gesta pallavolisti che di Vigor Bovolenta, la seconda una foto dei cinque splendidi bambini della famiglia Bovolenta-Lisi: Alessandro, Arianna, Angelica, Aurora e Andrea. E poi ancora, la particolare testimonianza di Jack Sintini, lui che è stato compagno di squadra e anche di camera di Vigor, la targa ricordo consegnata dal presidente del Volley Club “Giacinto Callipo” a Federica Lisi e le parole conclusive di coach Fefè De Giorgi: “Federica ci hai regalato un’ora di un’intensità incredibile. Hai dato molta più forza tu a noi che ti abbiamo ascoltato che noi a te“. Parole che hanno preceduto la consegna da parte di Federica Lisi di altre due tele commemorative di Vigor Bovolenta al presidente Pippo Callipo e al sindaco di Vibo Valentia Nicola D’Agostino con le bellissime immagini raffiguranti la conquista del bronzo olimpico dell’ItalVolley alle Olimpiadi di Londra 2012 e la dedica della medaglia a Vigor Bovolenta con la storica maglia n°16 del “Bovo”.