Palmi (RC) – In altri tempi sarebbe stato un derby infuocato, ma quello visto ieri al polivante “San Giorgio” di Palmi è sembrato di più un’amichevole. Da una parte la Palmese, matricola di questo campionato di D e, dall’altra, una (al momento) nobile decaduta del calcio calabrese, la Vigor Lamezia. I biancoverdi lametini infatti, anche per questa giornata di campionato, come accaduto nello scorso turno infrasettimanale, hanno deciso di schierare in campo i ragazzi della beretti ed i risultati si sono visti. Troppa la differenza tecnica tra le due compagini e il finale di partita non poteva essere diverso: 6 a 2 per i padroni di casa. Onore e tanto rispetto comunque ai ragazzi lametini scesi in campo per nulla intimoriti dall’avversario e decisi ad onorare fino all’ultimo minuto di gara la maglia che indossavano, pur sapendo che anche contro la Palmese avrebbe incassato un bel po’ di gol.
Cronaca della gara:
Con grande sorpresa del pubblico presente, la Vigor passa in vantaggio al minuto 2 con Perri che lasciato tutto solo in area, raccoglie un passaggio dalla fascia sinistra e con facilità calcia in porta segnando il primo gol. Ma bastano pochi minuti alla Palmese per ritrovare la giusta concentrazione e inizia la goleada. Al 9’ Fabio, all’11’ Piemontese (spettacolare gol di rovesciata) e al 14’ Corsale. Al minuto 24 Piemontese firma la sua doppietta personale e dopo solo 2 minuti anche l’under Moio segna il suo primo gol. Al 41esimo è Foderaro a segnare l’ultimo (il sesto) gol per i neroverdi. Nel secondo tempo nulla da segnalare se non la spettacolare sforbiciata di Pirrelli che al 34esimo porta al risultato poi definitivo del 6 a 2. Altri tre punti facili per la Palmese che si porta così prima in classifica insieme ad altre 5 squadre. Alla Vigor Lamezia non possiamo fare altro che tanti auguri affinché ritorni nelle categorie che più le competono.
Note: Giornata nuvolosa con pioggia a tratti. Spettatori: 600 circa. Una decina di ospiti dentro il settore loro riservato e una ventina rimasti fuori l’impianto in segno di protesta verso la loro dirigenza.