COSENZA – Questo il contenuto della lettera aperta di aiuto dell’ USD Geppino Netti di Morano Calabro, squadra che attualmente milita nel campionato di prima Categoria,
«Il domani non sarà più come oggi?. E’ quello che ci chiediamo tutti, sportivi, donne, uomini e bambini. Abbiamo bisogno di ritornare alla normalità, quanto prima a praticare il nostro sport preferito il “calcio” e a competere con gli altri, è una cosa che ci fa sentire vivi.
Espressioni come dialogo, amicizia, pace, sono state sempre presenti nella cultura sportiva. Gli sportivi sono portatori di valori educativi fondamentali quali, la tolleranza, lo spirito di squadra e la lealtà. Il nostro sport, il calcio, è una palestra straordinaria, un luogo di speranza, verifica e sperimentazione. In questo progetto straordinario, associazioni sportive, atleti, istituzioni sportive e politiche sono chiamate tutte, ognuno con le proprie competenze e responsabilità, a dare un fattivo contributo senza esimersi all’interno della nostra comunità.
Le restrizioni dettate dall’emergenza Covid-19 non hanno colpito solo le imprese ma anche le associazioni sportive del nostro comprensorio. Parliamo della nostra associazione sportiva Geppino Netti di Morano che rappresenta una parte determinante della nostra comunità, assolvendo a un ruolo sociale, grazie all’impegno quotidiano del presidente, dirigenti sportivi, istruttori che svolgono il loro lavoro con grande passione sempre in modo volontaristico. Da qui nasce l’esigenza di garantire ai nostri figli la continuità sociale e sportiva con le dovute accortezze sanitarie.
In questo momento le istituzioni comunali, provinciali, regionali e sportive si devono tutte impegnare per trovare soluzioni che vadano incontro alle società sportive, che stanno vivendo un momento di grande difficoltà e hanno la necessità di far ripartire e progettare il proprio futuro, ci riferiamo sia a livello di strutture con adeguamenti dei terreni di gioco e dei servizi per il gioco del calcio, che a livello economico con contributi a fondo perduto, un aiuto sostanziale.
Se non ci sarà vicinanza da parte di tutti, le associazioni avranno seri problemi a riprendere il programma degli allenamenti e garantire un corretto e costante svolgimento delle proprie attività.
Prendiamo atto con incredulità e sconcerto del fatto che i grandi club nazionali cercano ostinatamente in ogni modo di riprendere comunque la loro attività agonistica prima possibile, nonostante la drammatica emergenza sanitaria con alcune positività conclamate anche all’interno delle loro Squadre.
Certo basta chiudersi tutti, giocatori, tecnici, collaboratori, dirigenti in un isolamento volontario all’interno di alberghi di lusso, con quei controlli medici costanti, giocare verosimilmente almeno fino ad ottobre, se non a dicembre a porte chiuse, contando solo sui diritti televisivi e senza problemi relativi a spogliatoi che sono vere e proprie suites.
Ai nostri livelli invece non ci sono professionisti, i Presidenti e le società sono mossi solo da una enorme passione, e prima ancora dall’amore per la propria città e nel nostro caso anche amore per il nome che portiamo, non ci sono staff medici strapagati a completa disposizione ne’ strutture meravigliose, e per far quadrare i conti come una volta si fa ancora affidamento perfino sugli abbonamenti, gli incassi ad offerte delle partite e qualche contributo delle attività commerciali, che in questo momenti sono attanagliati da questo virus.
Ma prima ancora un incontro di calcio dovrebbe essere anzitutto un momento di festa, non un problema sanitario, di ordine pubblico, una recita teatrale da organizzare comunque malinconicamente senza spettatori, né la gioia di un abbraccio rabbioso dopo una goal, subito condiviso idealmente coi propri tifosi. Per questo sarebbe ora che qualcuno molto concretamente prendesse atto, prima di ogni altra discussione sui massimi sistemi.
Intentiamo inoltre dire che il discorso su fatto, non solo riguardo alle Prime Squadre ma anche ai Settori Giovanili troppe volte dimenticati, e anche il settore femminile, nel fiore della sua attività.
Prima di concludere vorremmo presentare la nostra realtà:
L’USD GEPPINO NETTI nasce nel settembre 2003 a Morano Calabro grazie all’impegno di un gruppo di giovani, fortemente motivati e stretti a un grande progetto, sicuri della sua validità e del suo successo, per onorare la memoria di un caro amico “Geppino” (prematuramente scomparso per un cancro) e riportare il calcio a Morano dopo un decennio di fermo totale.
Si tratta di un’Associazione senza fini di lucro che, per raggiungere le sue finalità sociali, si avvale delle quote dei soci, degli eventuali contributi, pubblici e privati, e degli introiti delle attività sportive e ricreative cui si dà vita.
L’Associazione ha per finalità la promozione, lo sviluppo, la diffusione e la pratica di attività sportive, agonistiche ed amatoriali, nonché ricreative e culturali. Affiancando alle sue finalità il sostegno ad altre organizzazioni non lucrative legate al mondo della ricerca scientifica per la lotta ai tumori ed alle malattie genetiche (AIRC), organizzando periodicamente eventi culturali e sportivi indirizzati a tale scopo. La US Geppino Netti opera sul territorio del comune di Morano Calabro (CS) con l’obiettivo primario di porsi come agenzia educativa finalizzata all’avviamento dei giovani all’agonismo, nel mondo del gioco del calcio. I nostri valori sono l’amicizia, la solidarietà, la socializzazione e la sana competizione sportiva.
La USD Geppino Netti Morano milita come prima squadra nella prima categoria calabrese girone A. Inoltre vanta del Settore giovanile, Scuola Calcio con le categorie Piccoli amici, primi calci, pulcini, esordienti, giovanissimi ed allievi. Da qualche anno è nato il settore Femminile con una squadra amatoriale, non avendo numeri utili per disputare campionati agonistici.
Detto ciò speriamo nella comprensione e solidarietà delle istituzioni comunali, provinciali, regionali, governative e sportive…. NON CI ABBANDONATE!!! Non abbandonate la Geppino Netti di Morano che contribuiamo a rendere il calcio il gioco più bello del mondo…».