SERSALE (CZ) – Già finalista di Coppa Italia dilettanti, con la vittoria di ieri sulla Taurianovese, seppur maturata con qualche difficoltà, il Sersale di Renato Mancini ha il merito di aver riaperto il campionato, conquistandosi quindi di diritto il titolo di squadra rivelazione del campionato. I numeri sono decisamente positivi per la squadra del presidente Gallo: secondo posto in classifica con ventisei punti in 13 gare – otto vittorie e due pareggi -, seconda miglior difesa del campionato e la qualificazione alla finale di Coppa Italia regionale. Sersale si conferma quindi un ambiente calcisticamente sereno, con una società sana e una squadra giovane che ha ancora da dimostrare, Sul buon momento di forma dei suoi abbiamo sentito il tecnico Renato Mancini.
D. Mister la vittoria di ieri con la Taurianovese però non è stata facilissima…
R. Partite semplici sulla carta ce ne sono tante, poi nei fatti non è cosi e Taurianova è un campo difficile. Le gare bisogna sbloccarle subito, ma quando questo non succede gli avversari si galvanizzano e le partite si possono mettere male.
D. Lo Scalea è uscito con le ossa rotte da Castrovillari: solo semplice incidente di percorso per la capolista o il campionato è veramente riaperto? E’ il Sersale la vera antagonista dello Scalea?
R. Intanto il campionato è sempre stato aperto perchè, al di là dei punti di distacco, dopo 13 giornate non si pò parlare di campionato chiuso. Per lo Scalea una battuta d’arresto ci può stare, prematuro sarebbe parlare di altre problematiche. Le rivali che possono ambire a star su in classifica sono tante.
D. Fra queste c’è anche il Sersale, a cosa ambisce ora la squadra?
R. Noi pensiamo solo a far bene partita dopo partita, senza staccarci troppo dal gruppo di testa. Questa è una piccola realtà e quindi, nonostante i grandi sacrifici fatti dalla società, sappiamo che vincere il campionato è fuori dalla nostra portata. Non dobbiamo pensare di poter fare il passo più lungo della gamba.
D. La Coppa Italia è invece il vostro vero obiettivo?
R. Di sicuro è un obiettivo più alla nostra portata. Arrivati a questo punto vogliamo vincerla, sarebbe come andare a Roma senza vedere il Papa, anche se contro il Sambiase sarà dura.
D. Loro giocheranno la finale in casa. Questo cosituisce un vantaggio?
R. Può anche essere uno svantaggio, dipende dai punti di vista perchè chi gioca in casa deve fare la partita. E’ una finale e come tutte le partite secche vince chi la interpreta meglio.
D. Il Sersale tornerà sul mercato in questa finestra invernale?
R. No, non credo. Andremo avanti col grande gruppo che ho già a disposizione.
D. Per concludere mister, la maggior parte delle squadre che stanno meglio figurando in questo campionato hanno in panchina tecnici giovani. E’ la riscossa del rinnovamento?
R. Credo sia piuttosto la voglia di sposare progetti nuovi come ho fatto io qui a Sersale da quando sono arrivato.
Andreina Morrone