ROSSANO (CS) – Come riportato da Stadioradio.it, è arrivata in queste ore la dura presa da parte dei posizione dei giocatori dell’Olympic Rossanese a seguito degli episodi degli ultimi giorni relativi a una frattura fra il presidente e alcuni calciatori, quali il capitano Vito Zangaro, messo fuori rosa.
Questa la nota dei giocatori rossoblù:
«A distanza di due mesi ci ritroviamo di nuovo a comunicarvi che la situazione economica è diventata ancora più insostenibile.
In primis abbiamo il dovere di dire e sottolineare che la squadra tutta è riuscita ad andare avanti e raggiungere importanti risultati solo e soltanto grazie al sostegno della città di Rossano e alla vicinanza quotidiana della “BRIGATA BIZANTINA”, che con passione e caparbietà, si è fatta carico, da sola, delle spese dell’intera squadra, diventando, in questi mesi, unica nostra fonte di sostentamento.
Dissociandoci dunque, per l’ennesima volta, dal PRESIDENTE, in quanto non ha mai mantenuto le innumerevoli promesse fatte e soprattutto non avendo mai fornito il sostegno adeguato, anche a livello morale;
Sostegno imposto, dal 5 Agosto, dal ruolo da lui ricoperto volontariamente! Non solo. Avendo sempre nei nostri confronti un atteggiamento prepotente e mai costruttivo, non giustificato dalla carica da lui ricoperta, perché prima di essere calciatori e tesserati, siamo uomini e padri di famiglia e perciò qualsiasi problematica o incomprensione, va sempre affrontata con RISPETTO.
Chiediamo, ancora una volta, al Presidente un passo indietro per permetterci di trascorrere questi due mesi in serenità.
Vogliamo quindi che non vengano più fatte e pubblicate comunicati o interviste. Viste anche le ultime dichiarazioni, non abbiamo intenzione di accettare i suoi provvedimenti a carico di noi tesserati, né ora nè mai, in quanto, una persona che non ha mai rispettato gli impegni presi non ha il diritto di parlare di noi, dei nostri nomi e delle nostre reputazioni.
Vogliamo gestire noi o eventualmente tramite i nostri tifosi, gli incassi domenicali casalinghi, perché lo stadio pieno è solo e soltanto frutto dei nostri sacrifici e dei nostri sudori che quotidianamente buttiamo in campo. Vogliamo, per ultimo, che il Presidente non presenzi più in panchina durante le gare, poiché per noi il campo e gli spogliatoi sono un luogo sacro, dove condividere passione, rispetto e serietà, tutti valori che ormai non riscontriamo nel nostro Presidente.
Restiamo con la speranza che queste parole, tocchino l’umanità del Presidente e vengano accolte dal suo cuore, perché a parlare e a scrivere sono solo 20 ragazzi che amano quello che fanno e che soprattutto non vogliono svegliarsi, insieme alla Città, da questo sogno!».